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Notre Dame, bug informatico sotto accusa

17 aprile 2019 | 18.05
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Avrebbe rallentato l'intervento per contrastare l'incendio nella cattedrale. La presenza delle fiamme sarebbe stata segnalata in un punto non interessato dal rogo

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)

Un bug informatico ha rallentato l'intervento per contrastare l'incendio nella cattedrale di Notre Dame. Le Parisien riferisce che due agenti della sicurezza della cattedrale, ascoltati nell'ambito dell'indagine avviata dalla procura, sono stati allertati dal sistema di sicurezza. Il programma, però, avrebbe segnalato la presenza delle fiamme in un punto non interessato dall'incendio. Come riferisce il quotidiano, il rogo è divampato alla base della guglia della cattedrale. Quando gli addetti hanno raggiunto il focolaio iniziale, le fiamme avevano già raggiunto l'altezza di 3 metri. Ancora nessuna certezza, intanto, sulla causa dell'incendio. "Potrebbe essere stato un corto circuito", ipotizza una fonte vicina all'inchiesta. Gli investigatori si starebbero concentrando anche sugli ascensori utilizzati per i lavori di restauro nell'edificio.

L'azienda responsabile dei lavori in corso sul tetto della cattedrale nega ogni responsabilità per l'incendio. Un portavoce della società Le Bras Freres ha spiegato all'agenzia Dpa che nei lavori non è stata compiuta alcuna operazione di saldatura e non sono state utilizzate fonti di calore. Sul tetto, ha detto il portavoce, è stato unicamente eseguito il montaggio delle impalcature da utilizzare durante i restauri. L'ultimo operaio, inoltre, avrebbe lasciato il tetto alle 17.50 di lunedì, circa un'ora prima della rilevazione dell'incendio.

Sessanta vigili del fuoco continuano a sorvegliare la cattedrale di Notre Dame per evitare che eventuali focolai riprendano vigore. Come ha spiegato Gabriel Plus, portavoce dei vigili del fuoco di Parigi, le squadre vengono utilizzate anche per accompagnare i tecnici all'interno dell'edificio. "E' in piedi perché i due campanili sono stati salvati. Il lavoro principale che bisogna fare, ora, è garantire che l'edificio non collassi" ha detto Gabriel Plus. "L'altra area su cui dobbiamo concentrarci è costituita dalle impalcature - ha aggiunto - Dobbiamo assicurarci che vengano rimosse in maniera corretta".

Il ministro della Cultura francese, Franck Riester, ha reso noto che i tre grandi rosoni di Notre Dame sono rimasti "intatti". Anche le opere d'arte all'interno della chiesa, come l'organo e i dipinti di maggiori dimensioni, sono stati salvati e saranno portati via per restauri già a partire da questo fine settimana. Fra gli interventi più urgenti, la sistemazione di un "ombrello" per proteggere l'interno della cattedrale dalla pioggia.

Intanto le donazioni per finanziare la ricostruzione della cattedrale di Notre Dame superano già i 600 milioni di euro. La cifra è stata raggiunta grazie all'intervento della famiglia Bettencourt-Meyers, proprietaria del gruppo L'Oreal, che ha annunciato una donazione da 200 milioni, come fatto in precedenza dalla famiglia Arnault, che guida il gruppo Lvmh. Sono 100, invece, i milioni stanziati rispettivamente da Total e dalla famiglia Pinault, che nel gruppo Kering annovera Gucci e YSL. E oggi l'azienda farmaceutica Sanofi ha annunciato che donerà 10 milioni di euro, altri 4,5 milioni arriveranno dalla Disney.

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