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Nozze gay, al via le registrazioni a Bologna ed è scontro

15 settembre 2014 | 18.57
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Dopo la decisione del Comune di aprire un registro per trascrivere i matrimoni celebrati all'estero tra persone dello stesso sesso, la consigliera Ncd Castaldini chiama in causa la Prefettura e il consigliere di Fi Lisei annuncia un esposto alla Corte conti. Ma il sindaco intende andare avanti

(Infophoto)
(Infophoto)

Da una parte il sindaco di Bologna Virginio Merola che incassa il plauso del Cassero Arcigay e si dice deciso ad andare avanti per quella che chiama una "battaglia di civiltà" a difesa dei diritti, dall'altra l'opposizione di Palazzo D'Accursio con la consigliera Ncd Valentina Castaldini che chiama in causa la Prefettura e il consigliere di Fi Marco Lisei che annuncia un esposto alla Corte conti. E' la polemica scoppiata sotto le Due Torri per la decisione del Comune di aprire un registro in cui trascrivere le nozze gay celebrate all'estero, dove il matrimonio tra persone dello stesso viene riconosciuto.

Contro la decisione del Comune è insorta Castaldini convinta che il registro sia un'iniziativa "illegittima" poiché, spiega "l'atto di un ente territoriale non può porsi in contrasto con la normativa nazionale". Castaldini si è rivolta quindi al prefetto Mario Sodano, il quale, riferisce la consigliera "ha scritto al sindaco spiegandogli la stessa cosa". "Da oggi Bologna non dice bugie, non illude, non fa cose che non deve fare, non trascriverà nessun matrimonio contratto all'estero" sostiene l'esponente Ncd, al quale il sindaco Merola ha risposto però che tirerà dritto. "Ora o il sindaco fa un passo indietro o faremo un esposto alla Corte dei Conti stante che istituire un registro ha un costo amministrativo che, seppur contenuto, non è legittimo" annuncia, dal suo profilo Facebook, l'esponente di Fi Marco Lisei per il quale "è inaccettabile che il sindaco ignori il prefetto" così come "è inaccettabile che infranga la legge".

Merola riceve il sostegno di Nichi Vendola. "Il rappresentante del governo a Bologna dà lo stop al registro dei matrimoni gay contratti all'estero. Fa bene il sindaco Merola a non piegarsi, vada avanti in questa battaglia di civiltà, contro l'ipocrisia e l'oscurantismo che ancora albergano nella politica del nostro Paese. A proposito, caro Renzi ma settembre non doveva essere il mese dei diritti civili?", dice il presidente di Sel che da alcuni mesi ha presentato in migliaia di consigli comunali la delibera per il registro delle unioni tra persone dello stesso sesso contratte all'estero.

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