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Nozze gay trascritte in Comune, la Cei: "Matrimonio è tra uomini e donne"

10 aprile 2014 | 17.02
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Nozze gay trascritte in Comune, la Cei:

Roma, 10 apr. (Adnkronos/Ign) - E' polemica sulla decisione del Tribunale di Grosseto di disporre la trascrizione, nei registri di stato civile del Comune, di un matrimonio contratto all'estero fra persone dello stesso sesso.

Ad intervenire oggi è stata la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana che parla ''gravi interrogativi e non poche riserve''. ''Riteniamo che - al di là degli aspetti tecnici da approfondire adeguatamente in tutte le sedi competenti - sia doveroso da parte nostra sottolineare alcune questioni di fondo. Con tale decisione -viene rilevato- rischia di essere travolto uno dei pilastri fondamentali dell'istituto matrimoniale, radicato nella nostra tradizione culturale, riconosciuto e garantito nel nostro ordinamento costituzionale''.

Il matrimonio ''è l'unione tra un uomo e una donna, che in forma pubblica si uniscono stabilmente, con un'apertura alla vita e all'educazione dei figli. Il tentativo di negare questa realtà per via giudiziaria -conclude la Cei- rappresenta uno strappo, una pericolosa fuga in avanti di carattere fortemente ideologico. In tal modo perfino si riducono gli spazi per un confronto aperto e leale tra le diverse visioni che abitano la nostra società plurale''.

Decisamente opposta la reazione dellla comunità omosessuale italiana. "Quella della Cei che stigmatizza la decisione del Tribunale di Grosseto è l'ennesima grave interferenza della Conferenza episcopale italiana su questioni che riguardano il diritto, i diritti civili e le libertà dei cittadini italiani'', sottolinea in una nota Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center.

''La decisione del Tribunale di Grosseto si richiama a principi e norme del diritto civile verso cui la Cei dovrebbe mostrare rispetto - aggiunge - Non vorremmo che ci fosse chi è pronto a scatenare un'altra guerra di religione o fare pressioni politiche ulteriori''.

''Per parte nostra, siamo pronti ad aprire un registro in cui raccogliere tutte le richieste di coppie gay sposate all'estero che vogliono registrarsi nei comuni di appartenenza - conclude il portavoce di Gay Center - e chiediamo ai sindaci a partire da Marino, Pisapia, Fassino, De Magistris, Emiliano e tutti gli altri di seguire l'esempio del sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi".

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