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Nucleare, Cingolani: "Non sono un fan ma non lo condanno"

23 ottobre 2021 | 14.39
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Il ministro: "Se smettiamo di studiare, di fare ricerca e innovazione certamente la soluzione non viene da sola"

il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani
il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani

"Io non sono un fan del nucleare però non sono nemmeno uno che condanna il nucleare e non sono fan di nessuna tecnologia, però essendo uno scienziato, secondo me la soluzione ancora non l'abbiamo ma se smettiamo di studiare, di fare ricerca e innovazione certamente la soluzione non viene da sola". E' quanto ha detto il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani intervenendo sulla questione del nucleare tornata alla ribalta dopo il Consiglio europeo di ieri a Bruxelles. "Secondo me questo è il momento dello studio", ha sottolineato intervenendo a 'Digithon' in diretta streaming.

Quanto alla crisi dei prezzi energetici il ministro ha osservato come "oggi affrontiamo l'inverno con riserve di gas al minimo: non l'Italia, per fortuna, che ha riserve fino all'80%, però altri paesi del nord Europa per esempio hanno problemi. E in parte l'aumento dei prezzi del gas dipende da questo,da un problema di domanda e di offerta".

"Aver esasperato a parole il fatto che il gas va eliminato il prima possibile ha creato il cosiddetto nervosismo di mercato: i provider del gas hanno detto 'se demonizzate il gas vi facciamo vedere che chiudendo i rubinetti avete dei problemi' - ha spiegato Cingolani - e c'è anche un problema geopolitico importante perché deve partire il Nord Stream e la Russia vuole essere sicura che non ci siano retromarce". "Quindi - ha sintetizzato il ministro- una serie di fatti tengono il prezzo del gas alto che pesa per l'80% sulla bolletta, il restante 20% dipende dall'aumento del costo della CO2, quindi la transizione ecologica pesa per il 20% sulla bolletta".

"Per eliminare il carbone e passare alle energie rinnovabili, per la transizione, - ha aggiunto Cingolani - ci vogliono decine di anni, durante il quali il gas è oggettivamente il vettore energetico della transizione: èvero che è fossile ma produce meno CO2 del carbone e garantisce in combinazione con le rinnovabili la continuità della rete". "Ci vogliono anni per liberarsi del gas", ha detto il ministro.

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