L'Iran ha ripreso l'arricchimento dell'uranio al 20% nel sito nucleare sotterraneo di Fordo. Lo ha annunciato il portavoce del governo all'agenzia di stampa 'Mehr'. "Pochi minuti fa è iniziato il processo di produzione di uranio arricchito al 20% nel complesso di Fordo", ha dichiarato Ali Rabiei.
Si tratta di un livello di arricchimento non permesso dall'accordo sul programma nucleare iraniano del 2015 (Jcpoa). Il primo gennaio l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) aveva reso noto di essere stata informata dalle autorità iraniane sull'imminente ripresa dell'arricchimento al 20% nell'impianto di Fordo.
L'avvio del processo di arricchimento dell'uranio al 20% annunciato dall'Iran, se confermato, "rappresenterebbe una notevole divergenza rispetto ai suoi impegni nucleari" previsti dall'Accordo di Vienna, "con gravi conseguenze in termini di non proliferazione" ha dichiarato il portavoce della Commissione europea, Peter Stano, nel corso di un punto stampa. Stano ha quindi sottolineato che Bruxelles attenderà il briefing con il direttore generale dell'Aiea, in programma nella prossime ore, prima di decidere su una possibile azione.
Immediata la reazione del premier israeliano Benyamin Netanyahu per il quale il riavvio da parte iraniana dell'arricchimento dell'uranio al 20% in violazione dell'accordo del 2015 dimostra che Teheran vuole produrre armi nucleari, ma "Israele non lo permetterà".
La decisione della Repubblica islamica di "continuare a violare i suoi obblighi, aumentando l'arricchimento e promuovendo capacità clandestine di arricchimento industriale dell'uranio - ha detto Netanyahu - non possono essere spiegate in altro modo che con il desiderio di continuare a realizzare il suo obiettivo di sviluppare un programma nucleare militare". Ma, ha ribadito il premier, "Israele non permetterà all'Iran di produrre armi nucleari".
