In vista del traguardo di inizio anno, l'ultima tappa del lungo percorso di riassetto, cominciato l'8 agosto scorso con la firma del Tia, Transaction Implementation Agreement, è stata segnata oggi con il perfezionamento del closing con la compagnia di Abu Dhabi
Tutto è pronto per il decollo. Il primo gennaio prossimo prende il volo la nuova Alitalia Sai targata Etihad e, dopo sei anni, si archivia la sfortunata stagione della vecchia Cai. In vista del traguardo di inizio anno, l'ultima tappa del lungo percorso di riassetto, cominciato l'8 agosto scorso con la firma del Tia, Transaction Implementation Agreement, è stata segnata oggi con il perfezionamento del closing con Etihad. Dopo giornate serrate, scandite da cda e assemblee degli azionisti per i necessari adempimenti procedurali, l'annuncio è arrivato questa mattina.
Oggi, hanno comunicato Alitalia ed Etihad, sono state completate tutte le formalità relative al conferimento della compagnia aerea da Alitalia Cai alla nuova Alitalia Sai. Etihad Airways ha contestualmente sottoscritto un aumento di capitale per un controvalore di 387,5 milioni di euro per l’acquisto di una quota del 49% di Alitalia Sai.
Il restante 51% del capitale sarà posseduto da Alitalia Cai attraverso MidCo, che ha conferito le attività e le passività per la continuazione dell’operatività della compagnia aerea. L’operazione, confermano le due aviolionee, avrà efficacia il 31 dicembre 2014 e Alitalia Sai – Società Aerea Italiana sarà operativa dal 1 gennaio 2015.
Nella nuova Alitalia sono stati, dunque, conferiti gli asset relativi alla flotta, dipendenti, marchio, rapporti commerciali. Secondo le valutazioni definite dal cda della vecchia Cai, i conferimenti sono stati valutati intorno ai 403 milioni di euro. Considerando l'iniezioni di liquidità che arriva da Etihad, il valore dell'operazione finalizzata questa mattina si attesta a 790 milioni di euro.
Etihad, come previsto dal Tia, investe complessivamente 560 milioni di euro. Si tratta di 387,5 milioni per l'acquisizione del 49% della società, 112,5 milioni per l'acquisto da Cai del 75% della società del programma MilleMiglia, Alitalia Loyalty, e altri 60 milioni per l'acquisto di cinque coppie di slot nell'hub londinese di Heathrow.
Come previsto dall'operazione, faranno capo alla vecchia Cai gran parte dei debiti e i contenziosi pendenti. Del resto era questa la 'madre' di tutte le condizioni poste, all'inizio della trattativa, dal ceo di Etihad, James Hogan, il quale aveva messo subito in chiaro di voler investire soltanto in una compagnia alleggerita da debiti e contenziosi pregressi, a cominciare dalla vicenda Windjet e quella com l'ex patron di Air One, Carlo Toto. Il peso di queste liti si aggirerebbe intorno a 105 milioni di euro.
A Cai fa anche capo la partecipazione nella Midco, la società cuscinetto voluta da Poste Italiane, che detiene il 51% dei Alitalia. Anche in questo caso, il gruppo guidato da Francesco Caio, entrato nell'autunno del 2013 nell'azionariato di Cai, aveva posto come condizione per investire 75 milioni di euro la costituzione di una società intermedia.
Mentre venivano espletati tutti i passaggi formali in vista del perfezionamento del closing, la nuova squadra al vertice di Alitalia Sai, nominata dall'assemblea degli azionisti il 26 novembre scorso, è già al lavoro. Alla cloche della compagnia siedono il nuovo amministratore delegato, Silvano Cassano, il presidente Luca Cordero di Montezemolo, e il vicepresidente James Hogan.
E pronta è la prima linea dei manager, che risponderà all'ad e che vede tre manager in arrivo da Abu Dhab in in ruoli chiave: Duncan Naysmith, chief financial officer; John Shepley, chief planning and strategy officer; Aubrey Tiedt, chief customer officer. Della vecchia squadra sono stati confermati Giancarlo Schisano e Antonio Cuccuini. Confermato anche Ariodante Valeri, arrivato in Alitalia nello scorso ottobre.
