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Nuovo allarme ebola: "Rischi di contagio via sessuale anche dopo la guarigione"

13 ottobre 2014 | 21.14
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A dirlo è il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) che mette in luce altre possibili fonti di contagio. Falso allarme a Roma per un giovane somalo. Gli Usa si preparano a nuove infezioni. Restano molto gravi le condizioni dell'infermiera contagiata in Spagna

(Xinhua)
(Xinhua)

Rapporti sessuali rischiosi anche dopo la guarigione da Ebola. "Serbatoi di virus Ebola sono stati trovati in latte materno e seme maschile dopo che il virus non era più presente nel sangue. E il virus vitale è stato isolato nello sperma umano fino a 7 settimane dopo la guarigione". Lo afferma il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) nel suo rapporto tecnico sul pericolo di trasmissione del virus attraverso sangue donato e altre sostanze di origine umana. Insomma, se tutto il mondo si preoccupa di bloccare la trasmissione dell'epidemia, l'Ecdc mette in luce altre possibili fonti di contagio, come ad esempio la donazione di sangue, organi e tessuti, anche se aggiunge che chi ha viaggiato dai Paesi colpiti al momento comunque non può donare a causa del rischio malaria nelle stesse aree. In ogni caso "occorrono specifiche linee guida per garantire la sicurezza di sangue, organi e tessuti da parte delle persone esposte al virus Ebola, che potrebbe raggiungere anche aree non malariche", spiegano gli esperti. Il virus protagonista dell'epidemia in Africa occidentale può essere rilevato e isolato in latte materno e seme settimane dopo la guarigione, ribadiscono gli esperti.

Anche se i dati attuali sono limitati, "il rischio di trasmissione del virus Ebola andrebbe considerato anche in relazione alle donazioni di cellule riproduttive" per la fecondazione. Secondo gli esperti, dunque, i viaggiatori asintomatici o i residenti che rientrano da un'area affetta dovrebbero non poter donare sangue, cellule, tessuti e organi per due mesi dopo il ritorno (un mese in caso di urgenze, previa esecuzione di un test). Due mesi di stop anche per le persone esposte al virus Ebola e sottoposte a monitoraggio, mentre gli infetti - come facilmente intuibile - non dovrebbero poter donare affatto, e chi è guarito dal virus dovrebbe aspettare 12 mesi per la donazione. Raccomandazioni che non si applicano alla donazione di sangue e plasma da convalescenti per preparare il siero destinato ad aiutare gli infetti.

Psicosi ebola a Roma - Paura questa mattina a Roma, dopo che un somalo ha avuto un malore all'interno dell'ufficio immigrazione. L'uomo, che si trova in Italia da due anni, accusava febbre e perdita di sangue dal naso. Sul posto è intervenuto il 118 che ha attivato il protocollo precauzionale per l'ebola. Il somalo è stato portato all'Umberto I, dove è stato sottoposto ad accertamenti che comunque avrebbero dato esito negativo.

"Il giovane Somalo arrivato oggi al nostro pronto soccorso - conferma la direzione sanitaria del Policlinico Umberto I ed il responsabile del Dipartimento Malattie Infettive e Tropicali Vincenzo Vullo - non presenta alcuna patologia infettiva trasmissibile. La stessa cosa ricorre nei confronti di altro extracomunitario del Mali, ricoverato ieri per il quale non sono state riscontrate patologie infettive in atto".

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