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Nuovo Dpcm, cosa ha detto Conte oggi al Senato

02 novembre 2020 | 17.54
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Nuovo Dpcm, cosa ha detto Conte oggi al Senato

Misure mirate per arginare il contagio. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al Senato oggi illustra il quadro in vista del varo del nuovo Dpcm.

"In Italia è stato elaborato un sistema di monitoraggio che oggi ci impone di cambiare strategia rispetto alla prima fase, quando siamo stati costretti a difenderci all'interno delle nostre case. A marzo, posti davanti ad un evento travolgente e senza un piano operativo dettagliatamente certificato sul piano scientifico, abbiamo emanato per lo più provvedimenti generali e uniformi su tutto il territorio nazionale che ci hanno condotto ad un lockdown generalizzato. Abbiamo pur sempre operato in base al principio di massima precauzione e ai criteri di adeguatezza e proporzionalità, ma senza un piano operativo e senza un monitoraggio che oggi abbiamo", spiega il premier.

Nuovo Dpcm, cosa ha detto Conte oggi alla Camera

"Questo sistema e questa struttura non si limitano solo a misurare il famoso indice Rt ma elaborano il flusso di dati sulla base di 21 differenti parametri che vengono integrati tra loro. Questo sistema ci impone di intervenire in modo più mirato, di restringere e in caso allentare le misure su base territoriale. Quando si dice che si interviene a più riprese per modificare le misure, è una caratteristica del sistema", aggiunge, ribadendo quanto già affermato alla Camera. Sono previsti 3 scenari di rischio: "Una fascia riservata alle regioni a rischio alto, a rischio 4, con le misure più restrittive. Una seconda fascia, a rischio alto ma compatibile con lo scenario 3 con misure lievemente meno restrittive. Infine, la terza fascia che comprende le restanti regioni". L'adozione di provvedimenti indifferenziati avrebbe "un duplice risultato negativo, doppiamente inaccettabile: non adotteremmo misure efficaci rispetto allo stato di criticità nelle regioni più a rischio e finiremmo per imporre misure restrittive in quelle aree in cui al momento non è necessario intervenire con particolare severità".

"Siamo consapevoli della frustrazione, dello smarrimento, della rabbia dei cittadini che ora si trovano a vivere con nuove limitazioni, anche alle proprie libertà personali. Siamo coscienti delle profonde ripercussioni che le restrizioni avranno sull'attività economica, sulla produzione, sui redditi. Tuttavia, vorrei ribadire che non vi può essere alcun dilemma tra la protezione della salute individuale e collettiva e la difesa della nostra economia. Tanto più saremo efficaci nel piegare la curva dei contagi, tanto più velocemente potremo allentare le misure", prosegue.

Capitolo vaccino: "Il ministero della Salute, su mia richiesta, sta già lavorando ad un piano operativo per la distribuzione dei vaccini. Quando inizieranno ad arrivare le prime dosi, potremo procedere in modo organizzato secondo un piano ordinato", dice Conte. "Ragionevolmente prevedo che favoriremo le fasce più fragili e vulnerabili della popolazione e gli operatori più esposte al pericolo. Tra le fasce più vulnerabili, il governo considera anche le persone più anziane".

"Concludo permettendomi di rivolgere un invito a tutte le forze politiche e alle energie del paese. Restiamo uniti in questo drammatico momento a dispetto delle diverse idee e convizioni, in nome dell'unità e dei valori che sono stati posti a fondamento della nostra convivenza e del nostro quadro costituzionale".

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