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Nuovo dpcm, Sistema Impresa: "Su enoteche sperequazione da sanare"

18 gennaio 2021 | 12.18
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Tazza, "modificare il divieto che impedisce la vendita da asporto di bevande alcoliche dopo le 18"

Nuovo dpcm, Sistema Impresa:

Sistema Impresa, la confederazione delle Pmi del terziario che riunisce 160mila imprese in tutta Italia, manifesta solidarietà e si unisce all’iniziativa dell’associazione delle enoteche italiane Vinarius sfociata nella lettera inviata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Il documento è nato con l’obiettivo di modificare il divieto incluso nel Dpcm che impedisce la vendita da asporto di bevande alcoliche dopo le 18. Divieto che, invece, non è stato esteso alla grande distribuzione. “Nella lettera il presidente di Vinarius Andrea Terraneo - commenta il presidente nazionale di Sistema Impresa, Berlino Tazza - interpella direttamente il presidente del Consiglio per intervenire su un punto che appare a tutti incomprensibile. Si chiede al governo di modificare una sperequazione che colpisce gli operatori economici più deboli che si trovano a pagare, ancora una volta, colpe che non sono imputabili alla gestione d’impresa ma a un errore commesso dalle autorità nazionali che avrebbero il compito di tutelarne l’interesse. La nostra confederazione, a fronte delle moltissime segnalazioni di protesta pervenute, si associa alla richiesta di Vinarius perché sia predisposta l’immediata modifica di una misura che aggrava ulteriormente la situazione delle enoteche che da mesi stanno operando con grande professionalità nel rispetto dei protocolli di sicurezza, delle leggi e della salute della clientela”.

Il Dpcm vieta espressamente la vendita per asporto di qualsiasi bevanda alcolica e analcolica da parte di tutti i negozi specializzati con codici Ateco 47.25 dalle ore 18, lasciando invece libertà di vendita di tali bevande a tutti gli altri negozi commerciali. Nell’ultimo Dpcm emanato il 14 gennaio 2021, riferisce il presidente di Sistema Impresa, si determinano squilibri tra le attività economiche che erogano il servizio della vendita di bevande alcoliche poiché “all’art.1, punto 10, lettera gg, si rileva che per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 e 47.25 l’asporto è consentito esclusivamente fino alle ore 18”. “Si tratta - continua il presidente nazionale di SI - della vendita di bevande alcoliche e analcoliche presso gli esercizi specializzati. Ma nel decreto non viene riferito alcun limite in merito alle attività di cui ai codici Ateco 47.11 che riguardano la vendita nei negozi 'non specializzati'. Un esempio è rappresentato dalla grande distribuzione. Ciò che emerge è un quadro incoerente e penalizzante: i negozi specializzati non possono vendere dopo le 18,00 bevande alcoliche mentre agli operatori della grande distribuzione è concesso”.

“I precedenti ai quali si poteva fare riferimento - continua Tazza - potevano essere rintracciati in Lombardia dove i provvedimenti regionali hanno equiparato l’operatività dei supermercati relativamente alla vendita di bevande alcoliche a quella dei negozi di vicinato evitando così spiacevoli differenze tra operatori economici che trattano il medesimo articolo commerciale". "Se l’intento del Dpcm è evitare gli assembramenti per evitare possibilità di contagio da Covid 19 è poco plausibile che chi acquista una bottiglia di vino in una enoteca specializzata (codice appunto 47.25 che non contempla assolutamente il consumo sul posto) si fermi poi a consumarla per strada o in luoghi pubblici”, conclude.

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