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Nuovo inizio per Human Technopole, il 5 Conte taglia nastro nuova sede

01 novembre 2019 | 14.16
LETTURA: 4 minuti

Ad accompagnare il premier il presidente Simoni, direttore Mattaj e Diana Bracco

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)

di Andreana D'Aquino

Nuovo inizio per la Fondazione Human Technopole. Con la piena riconversione di Palazzo Italia, il nuovo istituto italiano di ricerca per le scienze della vita completa la propria sede diventando, di fatto, il cuore pulsante della 'Cittadella della Scienza' italiana. Alla presenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e di altri rappresentanti del Governo e delle massime cariche istituzionali locali, martedì prossimo 5 novembre, lo Human Technopole allarga infatti il suo perimetro nel centro di Mind, il Milano Innovation District, quell'area di Milano dove si è svolto l'Expo 2015, proprio in prossimità dell'Albero della vita.

Ad accompagnare il presidente Conte nella sua visita saranno il presidente della Fondazione Human Technopole, Marco Simoni, il direttore della Fondazione Iain Mattaj, Diana Bracco, presidente e amministratore delegato del Gruppo Bracco, che è stata presidente di Expo 2015 e Commissario per il Padiglione Italia.

"La riapertura di Palazzo Italia, al termine di importanti lavori di ristrutturazione, è un momento importante per Human Technopole e per tutta l'area che ha ospitato Expo", afferma all'Adnkronos Marco Simoni, presidente della Fondazione Human Technopole. "Siamo felici - dice- che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte abbia scelto di essere con noi in quest'occasione".

"Da oggi Palazzo Italia torna a essere a disposizione di tutti. È bello che l'unico palazzo che porta il nome del nostro Paese sia ora dedicato alle scienze della vita", sottolinea Simoni. "La riapertura in tempi rapidi è stata possibile grazie a un lavoro di squadra con tutte le istituzioni pubbliche e molti centri di ricerca a partire dall’Istituto Italiano di Tecnologia, oltre alla partnership con Arexpo. Il merito di questo risultato va a molte persone, che oggi ringraziamo di cuore. A noi -aggiunge - resta il compito di continuare a costruire Human Technopole - non è ancora terminato il nostro primo anno di attività - sulla base dei più severi standard internazionali di qualità e col principio cardine dell'apertura e del servizio alla ricerca, alla salute pubblica e all'industria italiana".

Questo nuovo passo dello Human Technopole “è un sogno che si avvera”, afferma Diana Bracco. “È una grande soddisfazione assistere passo passo alla crescita del Milano Innovation District. Mind sarà una vera Città della scienza”. E “sapere che nel nostro splendido Palazzo Italia sta prendendo forma lo Human Technopole” rende l'imprenditrice particolarmente “orgogliosa e felice”.

Da circa due anni lo Human Technopole è dunque già attivo a Palazzo Italia dove ha iniziato ad occupare una parte dell’edificio mentre i lavori di rifunzionalizzazione hanno proceduto negli anni successivi. Da allora ad oggi, questo lavoro di adattamento è ormai completato e l’istituto occupa totalmente Palazzo Italia.

Quando sarà “a regime”, lo Human Technopole sarà un colosso della ricerca scientifica ed occuperà circa 55.000 metri quadri, di cui 35.000 di laboratori interdisciplinari, includendo tre edifici esistenti - Palazzo Italia, Padiglione Nord, Padiglione Sud- e uno di nuova costruzione, il South Building. Secondo il progetto, i quattro edifici ospiteranno 7 centri di ricerca e 4 strutture scientifiche di supporto. La struttura sarà completata entro il 2024 e vi lavoreranno fino a 1.500 persone.

In questo quadro, la presidente Diana Bracco evidenzia che il settore delle life sciences “è una delle punte di diamante dell’industria del nostro Paese”. Un comparto, sottolinea, “in grado di generare benefici socioeconomici rilevanti, con una forte propensione all’export, all’internazionalizzazione e con un’elevata spinta all’innovazione”.

Il settore, indica ancora Diana Bracco, “vanta una produzione nel 2018 di oltre 325 miliardi di euro, con circa 2,4 milioni di occupati compreso il comparto sanitario, e un’incidenza del valore della filiera di oltre il 10% del Pil nazionale”. La numero uno del Gruppo Bracco ricorda inoltre che il solo settore farmaceutico italiano nel 2018 “ha investito in Ricerca & Sviluppo 1,65 miliardi di euro, con un aumento del 7,8% rispetto al 2017. A cui si aggiunge, nello stesso anno, l’investimento del Biotech pari a oltre 2,1 miliardi di euro”.

“Il nostro settore -argomenta infine - è poi il più attivo per ciò che riguarda l’attività brevettuale, tanto che rappresenta il 16% del totale delle domande di brevetto depositate nel 2018”. Proprio pochi giorni fa, Diana Bracco, in qualità di presidente del Cluster tecnologico nazionale scienze della vita Alisei (Advanced Life Science in Italy), ed il presidente di Human Technopole Marco Simoni hanno firmato un accordo. L’obiettivo dell’intesa è promuovere -a livello nazionale e internazionale - i settori italiani delle scienze della vita e dell’agroalimentare. Un accordo ed un orizzonte sottoscritti anche dal presidente del Cluster Agrifood Nazionale, Luigi Pio Scordamaglia.

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