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Obbligo vaccino, Letta: "Sono favorevole"

19 luglio 2021 | 00.01
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"Se Lega accetta un leader che dice che il green pass è una cazzata, io con quella Lega non ci posso fare nulla"

(Fotogramma)
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"Francamente penso che la discussione” sull’obbligo vaccinale “cominci a prendere piede. Io sono tra quelli che sono favorevoli. Ci sono già obblighi vaccinali, non ci stiamo inventando una cosa totalmente nuova. Con tutto quello che è successo in quest’anno e mezzo, mi chiedo cosa ancora dobbiamo aspettare". Lo dice Enrico Letta, ospite della festa dell'Unità di Roma.

"Se Lega accetta un leader che dice che il green pass è una cazzata, io con quella Lega non ci posso fare nulla" sottolinea, non risparmiando critiche a Matteo Salvini. "Invito Salvini e Meloni a dire perché non si sono vaccinati".

Sul ddl Zan "in Parlamento discuteremo con chi è credibile". Se non avessimo tenuto il punto - rivendica - non saremmo arrivati in Aula, saremmo ancora nella Commissione con Ostellari". Poi spiega: "Non esiste la norma perfetta, anche questa è perfettibile, ma questo è un punto di incontro che è stato approvato alla Camera, sono gli atri che volevano bloccare a tutti i costi".

"Salvini vuole discutere? Prima rinneghi quello che sta facendo in Parlamento europeo, in Italia non si può fare una cosa e in Europa un'altra" aggiunge sul tema dello scontro sul ddl Zan. "Questo è un argomento che sta dividendo profondamente la nostra società, ma parliamo con i nostri giovani, loro ci diranno delle cose che non ci rendiamo nemmeno conto, loro sono molto più avanti di noi su questi temi".

Poi, sulle suppletive a Siena, ribadisce la sua volontà di fare un passo indietro se non dovesse prevalere. "Non l'ho detta come un altro che la disse anni fa, perché se non venissi eletto il mio ruolo di segretario sarebbe dimidiato" afferma con riferimento a quanto detto da Matteo Renzi, alla vigilia del referendum del 2016. Letta ricorda che in Toscana si tratta di "un collegio di un deputato del Pd, che ora rivota, il partito di Siena e Arezzo mi ha chiesto di candidarmi, essendo anche toscano. Dire di no sarebbe stato segnale di diserzione".

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