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Lavoro: OD&M Consulting, stipendi 'timidamente' verso l'alto

06 ottobre 2014 | 14.16
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Fenomeno determinato principalmente dalla crescita della componente fissa.

Lavoro: OD&M Consulting, stipendi 'timidamente' verso l'alto

"Gli stipendi stanno registrando una tendenza al rialzo, sebbene con segnali ancora timidi". A renderlo noto OD&M Consulting, società specializzata in HR Consulting di Gi Group, nell'ultimo Rapporto in materia di stipendi del settore privato.

A confronto con l’anno solare 2013, andando in ordine di crescita percentuale, si è registrato nel 2014 un + 0,1% per i quadri, la cui retribuzione totale annua (rta) lorda media è di 54.233 euro, + 0,7% per gli impiegati a quota 28.757 euro di rta media, + 1,3% per i dirigenti che raggiungono i 112.340 euro di rta media per arrivare al +1,7% degli operai con una rta media di 23.884 euro.

Nell’ultimo anno la crescita degli stipendi è stata determinata principalmente dalla crescita della componente fissa sia per i dirigenti (+1,7%) sia per i quadri (anche se in modo meno significativo, +0,2%); di contro, nel 2014 si registra una leggera contrazione della retribuzione variabile sia dei dirigenti (-1,8%) sia dei quadri (-1,2%). Nel caso dei dirigenti il variabile ha comunque un’incidenza media del 12,2% sulla retribuzione fissa, per i quadri del 6,7%. Anche per le categorie degli impiegati e degli operai l’aumento delle retribuzioni è stato determinato principalmente dalla componente fissa (+ 0,6% per i primi, +2% per i secondi).

La quota variabile dello stipendio negli ultimi cinque anni non si è sostanzialmente modificata (dal 12% di incidenza sul fisso nel 2009 al 12,2% nel 2014 per i dirigenti, dal 6,8% nel 2009 al 6,7% per i quadri, dal 2,6% nel 2009 al 2,8% nel 2013 per gli impiegati, dall’1,5% nel 2009 all’1,4% nel 2014 per gli operai).

Tuttavia, le aziende tendono ad investire sempre più in questa leva per le fasce medio-alte della popolazione lavorativa (maggiormente determinanti per il raggiungimento dei risultati aziendali); così, se il numero dei percettori effettivi resta abbastanza stabile rispetto al 2013, tuttavia, ad esempio per i dirigenti, rispetto alla media di un variabile di categoria di 12.184 euro, la quota media ricevuta dai percettori è sui 18.455 euro.

Sull'inflazione, il rapporto Gi Group rileva che "nel 2014 l’aumento, sia come indice dei prezzi al consumo nic (0,3%) sia come indice nic dei beni ad alta frequenza (0,5%), è stato inferiore alla crescita retributiva, tranne nel caso dei quadri per i quali i salari sono rimasti quasi invariati rispetto al 2013; la tendenza rilevata sarebbe quella di un potenziale aumento del potere d’acquisto per quasi tutte le famiglie professionali del mercato, non percepibile, però, a causa proprio della bassa inflazione".

"Con la premessa che non è ancora verificabile in questo rapporto -avverte Simonetta Cavasin, general manager di OD&M Consulting-l’impatto del bonus Irpef di 80 euro sulla retribuzione di alcune categorie, possiamo confermare che ciò che avevamo cominciato a rilevare l’anno scorso come segnale di progressiva crescita degli stipendi si sta consolidando nel 2014".

"Gli aumenti sono certamente -fa notare- ancora contenuti, inferiori a quelli misurati nell’anno precedente per tutte le famiglie professionali, tranne nel caso dei dirigenti e degli operai; non si può, quindi, parlare di vera inversione di tendenza, ma sono comunque indicazione di una ripresa di dinamismo delle retribuzioni a livello gestionale".

"Le aziende, infatti, nell’ottica di contrastare -rimarca- sotto vari fronti la crisi e recuperare competitività, stanno riprendendo a gestire le politiche retributive per trattenere le figure chiave al loro interno, lavorando anche sui sistemi incentivanti ai quali è collegata la quota variabile della retribuzione. Dalle dinamiche che abbiamo osservato, tuttavia, questa componente dello stipendio è ancora poco utilizzata e realmente diffusa, anche se si tratta di una leva di grande potenziale per la produttività e il coinvolgimento di alcune fasce di popolazione aziendale".

Fermo restando che il Nord Ovest presenta i valori retributivi medi più alti in tutte le famiglie professionali, i migliori incrementi rispetto al 2013 spettano al Nordest per i dirigenti (+1,8%), al centro (+4,4%) e al Nordovest (+3,1%) per gli operai e al Sud per gli impiegati (+1,3%).

A livello di dimensione aziendale tendenzialmente gli aumenti retributivi rispetto al 2013 sono stati maggiori nelle aziende di grandi dimensioni (in particolare per dirigenti +1,6% e per gli operai +6,8%), con l’eccezione dei quadri, la cui retribuzione media è cresciuta maggiormente nelle imprese di piccole dimensioni (+ 0,7%).

In questo ambito, da segnalare, che lo scarto retributivo fra grandi e piccole aziende è compreso fra il 22% e il 16% per dirigenti, impiegati e operai, è del 7% per i quadri. Rispetto ai settori, il credito e le assicurazioni presentano i valori retributivi più alti per i dirigenti (125.579 euro di rta media) e i quadri (58.648 euro di rta media), l’industria per gli impiegati (31.063 euro di rta media) e gli operai (25.600 euro di rta media).

Rispetto al genere, nel 2014 le retribuzioni delle donne sono cresciute di più rispetto alle retribuzioni degli uomini nella categoria dei dirigenti (+1,6%) e degli impiegati (+1,8%); dati che hanno permesso di attenuare leggermente l’aumento delle differenze retributive degli ultimi anni.

"A commento di queste evidenze -conclude Cavasin- nell’ambito della generale invarianza degli stipendi della categoria dei quadri a livello nazionale nell’ultimo anno, mi preme sottolineare, invece, il riconoscimento economico che questa fascia intermedia sta avendo nella piccola impresa, la quale, per quanto in grande sofferenza, dimostra di puntare anche a livello retributivo proprio sul middle management con un aumento medio riconosciuto dello 0,7%".

"Rispetto, invece, agli stipendi femminili -avverte- per quanto gli aumenti per le dirigenti e per le impiegate siano dati interessanti, la dinamica del gap di genere negli ultimi anni è stata troppo altalenante per parlare di progressivo allineamento tra uomini e donne. Tuttavia, è auspicabile che l’attenzione gestionale che le aziende stanno recuperando anche su questo fronte possa portare nei prossimi anni a una vera parità retributiva per la stessa funzione".

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