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Odio e vergogna sul web contro Napolitano

25 aprile 2018 | 14.45
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(Foto Quirinale)
(Foto Quirinale)

"Napolitano ricoverato d'urgenza... se muore alle 00.01... festeggiamo il 25 Aprile", "Napolitano sta subendo un intervento al cuore... è la prima volta che confido nella malasanità", "Sono preoccupato per la salute del 92enne Giorgio #Napolitano Ho il timore che voglia arrivare a cent'anni...". Sono solo alcuni dei vergognosi tweet degli haters che hanno augurato la morte al presidente emerito della Repubblica, ricoverato nel tardo pomeriggio di ieri e operato d'urgenza al cuore.

Come accade spesso, i social sono luogo dei peggiori sfoghi e non risparmiano nessuno. Allo stesso tempo sono in tanti coloro, vip e non, che hanno preso le distanze, manifestando lo sdegno per certe frasi, ed espresso solidarietà a Napolitano. "Siamo al capolinea della civiltà", scrive David. "Le solite bestie", si legge in un altro tweet. "Comunque c'è chi sta peggio di Napolitano. Sono quelli che gli augurano la morte", è il post di Luca. "Colpisce la totale assenza di umanità e senso della vergogna: che triste Italia, con questa gente non ce la faremo mai", si legge in un altro messaggio.

"Bello incontrare tanta gente in piazza e sentire tanto affetto per Giorgio Napolitano. L'odio sui social di qualche cretino non scalfisce la vicinanza degli italiani al presidente emerito e alla sua famiglia. #ForzaPresidente". Così su Twitter Matteo Renzi. "Non sono quasi mai d’accordo con #Napolitano ma vorrei in galera chi usa la rete in anonimato per augurare la morte di una persona #feccia", scrive Maurizio Gasparri. A un follower che gli chiede cosa pensa degli insulti arrivati a Napolitano, Carlo Calenda risponde: "Mi fanno orrore. Comunque la si pensi un grande italiano e un grande europeo".

"Sui social c’è un esercito di miserabili che augura la morte al presidente Napolitano #mifateschifo", scrive Alessia Morani, deputata e vicepresidente del gruppo Pd.

Sul 'Giornale d'Italia' Francesco Storace scrive: "Abbiamo letto frasi molto brutte per augurare la morte dell'anziano senatore. Ora, che io sia stato un avversario politico di Napolitano - sia pure per un breve tratto della sua lunghissima storia politica - credo che sia noto a tutti. Ho anche subito per nove anni un processo incredibile per un reato che ancora resiste nel codice, come il vilipendio al capo dello Stato. Assolto, senza nemmeno le scuse. Ma Napolitano mi piace contrastarlo nelle sue idee in vita, senza la pretesa macabra di danzare in nome dell'oltraggio alla vita".

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