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Jobs Act: consulenti lavoro, oggi come ieri controlli a distanza vietati

09 ottobre 2015 | 11.48
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Come precisa la Fondazione studi dei consulenti del lavoro, nella circolare numero 20, restano in vigore le specifiche procedure, legate ad accordi sindacali o autorizzazioni del ministero, affinché possano essere installate apparecchiature

Jobs Act: consulenti lavoro, oggi come ieri controlli a distanza vietati

"Oggi, come ieri, continua ad essere vietato e restano in vigore le specifiche procedure, legate ad accordi sindacali o autorizzazioni del ministero, affinché possano essere installate apparecchiature, per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale, dalle quali derivi altresì la possibilità di un controllo a distanza". E' quanto precisa la Fondazione studi dei consulenti del lavoro, nella circolare numero 20.

"L'unica deroga -sottolinea- è riferita agli strumenti utilizzati dal lavoratore per rendere la prestazione lavorativa (tipo telefonini e computer aziendali) e agli strumenti di registrazione degli accessi e delle presenze. Che Internet e la tecnologia abbiano cambiato il mondo è la storia vissuta giorno per giorno dalle nostre generazioni".

"Un nuovo modo di vivere -fa notare la Fondazione Studi- di relazionarsi, di interagire si è insinuato dentro e attorno a noi, mutando e influenzando usi e costumi, economia e società, valori e rapporti. Il sistema normativo generale ha stentato ad adeguarsi a questo nuovo scenario della comunicazione di massa, mostrando delle clamorose resistenze in fase di adattamento delle normative vigenti".

"A questo comune disagio -continua- non è sfuggito l'ambito lavoristico, ancora troppo infarcito in alcuni suoi attori da una visione fordista del mercato del lavoro e da un modello antico di prestazione lavorativa. Questa visione datata si è mostrata da subito refrattaria a qualsiasi adattamento alle nuove e mutate condizioni di lavoro contenute nella normativa vigente. E in questo spicca il segmento dei controlli a distanza che meritava più di altri un intervento innovatore, specie alla luce delle nuove tecnologie disponibili nel settore".

“Sulla necessità di dare un restyling -spiega il presidente della Fondazione Studi, Rosario De Luca- a un impianto normativo legato ad altri tempi, non vi è alcun dubbio, specialmente per le aumentate necessità di sicurezza palesate da sempre più numerosi lavoratori. Anzi, essere intervenuti è assolutamente meritorio proprio per dare un segnale di modernità e utilità alla normativa vigente in materia".

"Ciò che invece appare assolutamente anacronistico -sottolinea- è il continuare a pensare, nell'epoca dei social media e del 'Grande Fratello' a cui nulla sfugge, di poter mantenere privilegi e impunità. L'Italia è tra i non molti Paesi membri Ue ad avere una normativa sui controlli a distanza. Ma le polemiche non si placano; polemiche che si spegnerebbero subito rispondendo a una semplice domanda: ma chi è contrario ai controlli necessari per la sicurezza o per svolgere la prestazione lavorativa? Non certo chi svolge con serietà e onestà il proprio lavoro”.

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