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Vino: Oiv, -3% produzione mondiale in 2016, Italia si conferma 1° produttore

11 aprile 2017 | 18.34
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Vino: Oiv, -3% produzione mondiale in 2016, Italia si conferma 1° produttore

La produzione mondiale di vino è in calo rispetto al 2015: esclusi succhi e mosti, nel 2016 si attesta a 267 milioni di ettolitri, segnando un calo del 3% rispetto al 2015. E l’Italia si conferma primo produttore mondiale. Sono i dati presentati dal direttore generale dell'Oiv (Organizzazione internazioale della vigna e del vino), Jean-Marie Aurand, oggi, presso la sede dell'organizzazione a Parigi, illustrando il potenziale produttivo viticolo, il bilancio del raccolto, la situazione del mercato e degli scambi internazionali nel 2016 a livello mondiale.

L’Italia (50,9 milioni di ettolitri) si conferma, appunto, primo produttore mondiale, seguita dalla Francia (43,5) e dalla Spagna (39,3). Il livello di produzione rimane elevato negli Stati Uniti d'America (23,9). Nei paesi dell'America latina e in Sud Africa le condizioni climatiche sfavorevoli hanno pesato sulla produzione. Forte calo della produzione in Argentina (9,4), in Cile (10,1), in Brasile (1,6) e in Sud Africa (10,5). Nel 2016 la superficie viticola cinese continua a crescere (+16.800 ettari). La dimensione del vigneto diminuisce in Turchia (-17.000) e in Portogallo (-9.000). In Europa, il solo vigneto in crescita è quello italiano (+8.200). La Spagna rimane saldamente in testa per quanto riguarda le superfici coltivate, con circa un milione di ettari, davanti alla Cina (0,85 milioni di ettari) e alla Francia (0,79 milioni di ettari).

Il consumo di vino del 2016 è stimato a 242 milioni di ettolitri, stabile rispetto all'anno precedente. Questa tendenza alla stagnazione si osserva dal 2009. Con 31,8 milioni di ettolitri di vino consumati nel 2016, gli Usa confermano la posizione di primo consumatore mondiale, detenuta dal 2011, seguiti da Francia (27,0), Italia (22,5), Germania (20,2) e Cina (17,3). Il forte calo registrato in Ungheria, Argentina e Romania è stato compensato da un aumento del consumo di Usa, Cina e Italia. Il consumo di Francia e Spagna rimane stabile. Nel 2016, gli scambi di vino si sono leggermente ridotti in volume (-1,2%, 104 milioni di ettolitri), ma hanno continuato a crescere in valore, attestandosi a 29 miliardi di euro (+2% rispetto al 2015). Quanto alle prime stime dei raccolti 2017 nell'emisfero australe, le produzioni risultano generalmente in crescita rispetto al 2016, con l'eccezione di Australia e Nuova Zelanda, che prevedono produzioni essenzialmente immutate rispetto a quelle dell'anno precedente.

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