"La nostra cittadinanza è ricca e forte nel momento in cui riconosceremo che è plurale, composta da più colori, dalle diversità"
Per ora è solo un'ipotesi, ma se la fuoriclasse della pallavolo italiana Paola Egonu venisse scelta come portabandiera azzurra alle prossime Olimpiadi di Tokyo "sarebbe un bel segnale". A dirlo all'Adnkronos Cecile Kyenge, già eurodeputata ed ex ministra per l’Integrazione del governo Letta. "Soprattutto sarebbe ora, un'ottima notizia anche per uscire fuori dai quotidiani campi di battaglia su alcuni temi, concentrandosi invece su ciò che abbiamo di positivo", aggiunge Kyenge parlando a proposito della campionessa padovana.
In fatto di lotta alle discriminazioni di cui Egonu è un esempio, Kyenge evidenzia: "Bisognerebbe semplicemente ricordarsi il motto dell'Unione Europea: 'Unita nella diversità'. Un motto semplice ma che dice tutto, ogni paese dovrebbe sapere declinarlo in tutti i settori che regolano la nostra vita. Le discriminazioni non sono mai mancate, in Italia come altrove, per contrastarle bisogna saper applicare delle politiche di convivenza pacifica. La nostra cittadinanza è ricca e forte nel momento in cui riconosceremo che è plurale, composta da più colori, dalle diversità. Un'Italia 'unita nella diversità'".
Poi a proposito del ddl Zan, l'ex ministra dice: "Credo che ogni strumento che noi mettiamo in campo per eliminare le discriminazioni in qualunque settore è una pietra miliare per la convivenza pacifica e civile. Bisogna includere, non sottrarre. Più lo facciamo, più la società è forte".