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Olimpiadi Tokyo, frase sessista: presidente Mori verso dimissioni

11 febbraio 2021 | 09.31
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"Le donne sono competitive e si sentono obbligate a parlare": per questa osservazione l'ex premier nipponico pronto a fare un passo indietro

Foto Afp
Foto Afp

Il presidente del Comitato organizzatore delle Olimpiadi di Tokyo, Yoshiro Mori, è pronto a dimettersi dall'incarico dopo essere stato travolto da una polemica innescata da alcune sue frasi ritenute sessiste. Le indiscrezioni sul passo indietro di Mori, già primo ministro del Giappone tra il 2000 e il 2001, sono riportate da diversi media locali e arriverebbero a meno di 6 mesi dalla nuova data fissata per l'inizio dei Giochi olimpici, dopo il rinvio di un anno causato dall'emergenza Covid. Ora in pole per sostituirlo, secondo quanto riferito da Kyodo News, ci sarebbe l'ex presidente della Federcalcio giapponese Saburo Kawabuchi. Una riunione straordinaria del comitato organizzatore di Tokyo è in programma venerdì.

Le frasi che hanno innescato il caso sono state pronunciate da Mori la scorsa settimana. Durante una riunione del Comitato olimpico giapponese, nel corso della quale si discuteva la possibilità di aumentare il numero di donne nella catena di comando dell'organismo, il numero uno del comitato organizzatore ha affermato: "Le riunioni del board con molte donne richiedono più tempo. Le donne sono competitive. Quando una persona alza una mano per parlare, a quanto pare anche altre si sentono obbligate a parlare. Quindi, tutti parlano".

Mori si è poi scusato per le sue affermazioni, ma questo non è bastato a fermare le polemiche. Le pressioni su un suo passo indietro sono arrivate da più parti: le sue parole sono state stigmatizzate da alcuni main sponsor delle Olimpiadi, tra cui la Toyota, e dallo stesso Comitato olimpico internazionale che le ha definite "assolutamente inappropriate e in contrasto con gli impegni del Cio e con le sue riforme dell'agenda 2020".

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