Secondo i dati raccolti da Federalberghi, il giro d'affari ruota intorno agli 8,2 miliardi di euro. L'87% degli intervistati resterà nel Belpaese
Saranno 21 milioni e 335mila gli italiani in viaggio durante le festività pasquali e i ponti di primavera. Il giro di affari complessivo sarà pari a circa 8,2 miliardi di euro. E' quanto stima Federalberghi in un'indagine relativa al movimento turistico degli italiani in occasione delle festività Pasquali, realizzata da ACS Marketing Solutions.
Tra le destinazioni preferite primeggia l'Italia ma leggermente in calo rispetto all'anno scorso. L’87% degli intervistati infatti resterà nel Belpaese contro il 91% del 2018, mentre il 13% sceglierà una località estera. Le mete preferite per i viaggiatori che resteranno in Italia saranno le località d’arte (quasi un terzo), il mare, la montagna e, a seguire, i laghi e le località termali, meno gettonate. Una preferenza viene riservata anche alle crociere. Per coloro che invece si recheranno all’estero, vincono le grandi capitali europee, seguite a stretto giro da località marine in generale, dalle grandi capitali extraeuropee e dal viaggio in crociera.
La spesa media pro capite sostenuta per la vacanza, comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti, sarà pari a 394 euro, contro i 353 euro del 2018. Chi resterà in Italia spenderà mediamente 344 euro, mentre la spesa raddoppia per chi trascorrerà un periodo di vacanza oltre confine, arrivando a 694 euro. La struttura ricettiva preferita sarà la casa di parenti e amici; segue gli alberghi, i bed & breakfast e le case di proprietà. La vacanza avrà una durata media di 4,5 notti, in crescita rispetto ai 3,5 del 2018.
Tra gli intervistati, il 51,5%, contro il 53,6% del 2018, ha rivelato di non aver scelto alcuna vacanza per motivi economici; il 18,6% per motivi familiari e un altro 15% perché intende organizzare un viaggio in un altro periodo.
Per quanto riguarda le prenotazioni il 68% degli intervistati ha prenotato o prenoterà l’alloggio in cui trascorrere le vacanze di Pasqua rivolgendosi direttamente alla struttura ricettiva. Il 59,3% degli intervistati dichiara di utilizzare i social media e la rete per decidere o quantomeno informarsi sull’offerta nelle diverse località, sui prezzi e sulle strutture di interesse contro il 53,4% nel 2018.
