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Terremoto: dall'arte 'salvata' alla rinascita, due mostre raccontano il sisma

07 agosto 2017 | 14.10
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(Amatrice, zona rossa / foto AdnKronos)
(Amatrice, zona rossa / foto AdnKronos)

Dal 24 agosto del 2016, in Italia si sono registrate oltre 70mila scosse, una media di 240 al giorno. Quattro le regioni (Abruzzo, Umbria, Marche e Lazio) e 140 i comuni colpiti dal sisma che a partire da quella data dell'estate scorsa ha fatto tremare a più riprese il Centro Italia con un totale di 299 vittime del terremoto, 200mila immobili lesionati o inagibili, mentre solo nelle Marche si contano ben 87 comuni danneggiati.

Sono alcuni dei numeri del sisma del Centro Italia che Legambiente ha raccolto, elaborato e presentato a Rispescia in occasione di Festambiente, e ai quali si aggiungono quelli del volontariato e dell’arte salvata grazie anche al Gruppo Protezione Civile Legambiente Beni Culturali Marche che, in questi mesi, ha dato e continua a dare un prezioso contributo nel recuperare e mettere in sicurezza i beni artistici e culturali delle terre marchigiane (Foto) .

In particolare i volontari sono stati impegnati per oltre 3mila e 600 ore di servizio, hanno realizzato 88 interventi e recuperato 3.613 beni culturali, di questi 3.056 di proprietà diocesana e 555 di proprietà comunale. Tra i tanti comuni dove i volontari sono intervenuti ci sono: Caldarola, Camerino, Treia, Visso, Ussita, Castelsantangelo Sul Nera e Cessapalombo. I numeri diffusi di Legambiente sono aggiornati al 14 luglio.

Storie e numeri al centro di due mostre fotografiche che, scatto dopo scatto, raccontano l’altro volto dei luoghi colpiti dal terremoto: quello fatto di persone, patrimonio storico culturale, volontari e giovani imprenditori e produttori locali che stanno faticosamente cercando di tornare alla normalità riavviando le loro attività e ripartendo dai settori chiavi per queste terre, l’agricoltura e l’allevamento. Settori che danno vita a prodotti enogastronomici unici, dalla lenticchia di Castelluccio, l’unica lenticchia Igp d’Italia, al pregiato tartufo nero della Valnerina, fino allo zafferano di Cascia.

Realizzate da Legambiente, le due mostre sono state inaugurate in occasione di Festambiente, il Festival nazionale dell'associazione in programma fino al 15 agosto a Rispescia, nel cuore della Maremma. La prima mostra fotografica dal titolo “La Carovana dell’arte salvata: agire insieme per ripartire” racconta il lavoro del Gruppo Protezione Civile Legambiente Beni Culturali Marche, specializzato proprio nella salvaguardia del patrimonio artistico.

Le foto, scattate da Luca Marcantonelli e da Lucia Paciaroni, ritraggono i volontari impegnati nel mettere in sicurezza quadri, tele, oggetti sacri recuperati all’interno di chiese, musei, archivi marchigiani. Inaugurata a Rispescia, dove resterà fino al 15 agosto, la mostra farà poi tappa in altre comuni.

La seconda mostra fotografica, “La Rinascita ha il cuore giovane”, raccoglie le storie di 12 giovani imprenditori locali di San Pellegrino di Norcia, Norcia, San Ginesio e delle frazioni di Amatrice e Arquata del Tronto e di Caccamo di Serrapetrona. Giovani che stanno guardando avanti anche grazie alla raccolta fondi “La Rinascita ha il cuore giovane” (http://rinascitacuoregiovane.it/), promossa da Legambiente, Libera, Altromercato, Federparchi, Alleanza Cooperative Italiane Giovani, Alce Nero e Fondazione Symbola.

La raccolta ha l'obiettivo di aiutare i giovani imprenditori e cooperative delle zone colpite dal sisma che hanno subito danni a strutture e produzioni accelerando il processo di rinascita di questi luoghi. Anche in questo caso le foto sono state scattate da Luca Marcantonelli e da Lucia Paciaroni. Alle immagini si aggiunge il pannello che racconta gli obiettivi dell’Osservatorio nazionale per una ricostruzione di qualità, ubicato presso l’area del Cratere, a Muccia, creato da Legambiente e la Fillea Cgil, il principale sindacato delle costruzioni.

Le prime priorità dell’Osservatorio sono: la ricostruzione delle scuole, la gestione delle macerie finalizzate al recupero e al riutilizzo, l’attenzione alla qualità e sicurezza del lavoro.

“La ricostruzione dei luoghi - dichiara Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente - può e deve essere accompagnata dalla rinascita di comunità solidali che devono essere sostenute nella loro volontà di ricominciare, da protagoniste in questi luoghi, rilanciando allo stesso tempo una nuova idea di sviluppo e benessere dell’Appennino centrale. In questo modo si può evitare lo spopolamento di queste aree, puntando allo stesso tempo sulla valorizzazione dei beni culturali, dei sentieri e dei parchi”.

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