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Omicidio Agrigento, uomo ucciso a colpi di pistola

10 febbraio 2022 | 18.45
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L'agguato a Palma di Montechiaro, l'omicida si è costituito

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)

Deve rispondere di omicidio, tentato omicidio e porto illegale di arma clandestina il 44enne arrestato dai carabinieri della Compagnia di Licata dopo l'agguato a Palma di Montechiaro, nell'Agrigentino, costato la vita a un uomo di 66 anni, socio di un'impresa di gelati. Un'esecuzione in piena regola che resta un rebus. Il corpo dell'uomo è stato ritrovato all'interno della propria auto in piazza Provenzani.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l'assassino avrebbe sparato da distanza ravvicinata: quattro colpi hanno raggiunto la vittima alla testa e al volto non lasciandogli scampo. Subito dopo il killer avrebbe raggiunto la moglie e confessato il delitto. E' stato a quel punto che, accompagnato dalla consorte, si è recato al Comando provinciale dei carabinieri di Agrigento per confessare il delitto. Con sé una pistola Beretta 92 FS con matricola abrasa.

"E' una vecchia storia di mafia" avrebbe detto nell'immediatezza. Poi agli investigatori dell'Arma ha spiegato di aver sparato anche ai propri genitori e non a quelli della vittima come era emerso in un primo momento. Prima di freddare il 66enne, li ha raggiunti nella loro abitazione a Palma di Montechiaro e ha fatto fuoco. I due anziani, immediatamente soccorsi, sono stati trasportati all'ospedale di Licata, ma non versano in pericolo di vita. Per ore l'uomo è stato interrogato dal procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, dal sostituto Maria Barbara Cifalinó, dal comandante provinciale dei carabinieri di Agrigento, Vittorio Stingo, e dal comandante del nucleo Investigativo, maggiore Luigi Balestra.

Dietro l'omicidio ci sarebbero vecchi dissapori e, forse, una faida legata ad ambienti di mafia. "Sono in corso gli accertamenti investigativi per stabilire quale sia il movente", si limitano a dire gli investigatori. Il 44enne è stato condotto in carcere, la salma è stata portata all'ospedale di Agrigento a disposizione dell'autorità giudiziaria per l'autopsia.

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