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Omicidio Cerciello, lo zio di Elder: "Era a Roma per maturare"

06 maggio 2021 | 14.55
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Il parente del 21enne americano prima della condanna all'ergastolo: "Problemi di droga dal liceo, depresso e paranoico"

Foto Afp
Foto Afp

"Penso che i genitori speravano che questa potesse essere un'esperienza che l'aiutasse a maturare". Così Sean Elder, zio di Finnegan Lee Elder, il 21enne americano condannato all'ergastolo insieme al 20enne Gabriel Natale Hjorth per aver pugnalato a morte il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, al Washington Post in un'intervista rilasciata qualche giorno prima dell'annuncio della sentenza.

"Sua madre era andata a Roma quando aveva venti anni ed aveva lavorato come ragazza alla pari - prosegue lo zio di Elder - lei pensava che anche per lui essere in un ambiente nuovo e dover imparare a far da solo l'avrebbe aiutato a maturare".

"Penso che lui era molto depresso e sperava la stessa cosa", ha aggiunto spiegando che il nipote ha avuto problemi di droga sin dalla scuola superiore. E che prima di partire per l'Europa aveva frequentato un anno di community college a San Diego. Il ragazzo era diventato "molto paranoico, non so bene per quali ragioni", ha detto ancora lo zio riferendosi al fatto che il giovane aveva portato in Europa un coltello da marine acquistato in California, l'arma del delitto.

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