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Omicidio chef Alessio Madeddu a Teulada: indagini, la ricostruzione

29 ottobre 2021 | 12.43
LETTURA: 2 minuti

Svolta nel caso, confessa l'assassino: sospettava che la moglie, una dipendete dello chef, avesse una relazione con l'uomo

Lo chef Alessio Madeddu in un video sul suo canale Youtube
Lo chef Alessio Madeddu in un video sul suo canale Youtube

Omicidio a Teulada, in Sardegna, dello chef Alessio Madeddu: arriva oggi la svolta nel caso. A uccidere il cuoco che aveva partecipato al programma '4 ristoranti' è stato infatti un panettiere che sospettava che la vittima avesse una relazione con la moglie. L'omicidio è avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì dopo una violenta lite. A confessare Angelo Brancasi, 43 anni, incastrato dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza posizionate da Madeddu fuori dal suo ristorante, nei pressi del residence dove lo chef si trovava agli arresti domiciliari.

I Carabinieri del Comando provinciale, con i colleghi di Teulada e Carbonia, hanno impiegato meno di 24 ore a risolvere il caso, non facile - ha spiegato stamane in una conferenza stampa il comandante provinciale, Rosario Totaro - per la personalità della vittima e per lo scenario preoccupante trovato sul luogo del delitto.

"La scena del crimine ha richiesto l'intervento dei Ris - ha detto Enrico Santurri, capitano della compagnia di Carbonia -, mentre i colleghi della stazione locale si sono attivati sulle persone del posto. La pista della relazione extraconiugale di una delle dipendenti del ristorante con la vittima, ha orientato le indagini su Brancasi. E' stato un delitto d'impeto, il panettiere è andato da Madeddu per cercare un chiarimento e la discussione è degenerata".

Madeddu è stato colpito con armi da taglio, l'assassino ha confermato di aver portato con se un coltello, ma non è stata l'unica arma trovata sul posto. Secondo quanto dichiarato da Brancasi, tra i due c'è stata una collutazione, il panettiere ha colpito ripetutamente lo chef, prima di riuscire a raggiungere l'auto e scappare.

L'accetta, trovata dai militari vicino al corpo della vittima, è risultata appartenere al cuoco e sarebbe stata utilizzata, inutilmente, in un tentativo di difesa. Il coltello di Brancasi non è stato ancora ritrovato, l'uomo ha dichiarato di averlo gettato via nella fuga.

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