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Palestinese ucciso, arrestati sei sospetti. Abbas vuole un'inchiesta internazionale

06 luglio 2014 | 11.32
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Svolta nelle indagini sull'omicidio del ragazzino che è stato bruciato vivo, la polizia segue la pista dei terroristi israeliani. Gli Usa "profondamente turbati" dal pestaggio del cugino 15ene americano: "Subito indagine". Un altro arresto in Israele legato al rapimento e l'uccisione dei tre studenti ebrei

I funerali del palestinese ucciso (Xinhua)
I funerali del palestinese ucciso (Xinhua)

Sono stati arrestati e interrogati sei sospetti per l'omicidio del ragazzo palestinese di 16 anni, trovato ucciso a Gerusalemme mercoledì scorso. La polizia ha parlato di "netta svolta" nelle indagini che ha portato a considerare la pista dei terroristi israeliani, i quali hanno agito per vendicare la morte dei tre ragazzi israeliani rapiti a giugno in Cisgiordania, secondo quanto riporta il sito Times of Israel.

Intanto, è stato trasferito agli arresti domiciliari il 15enne americano che è stato picchiato dopo l'arresto dalla polizia israeliana, come dimostra un video pubblicato su Internet. Lo ha dichiarato alla Cnn l'avvocato del giovane che il cugino di Mohammed Abu Khdair, il ragazzino palestinese rapito e bruciato vivo. Si chiama Tariq Khdeir, originario di Baltimora, vive in Florida: è venuto a Gerusalemme con i genitori per le vacanze.

"Sono stato attaccato dalla polizia, mi sono svegliato in ospedale", ha detto il ragazzo dopo essere stato rilasciato, dietro il pagamento di una cauzione. "Mi ricordo che ero fermo a guardare le persone, mi hanno attaccato da un lato ed io ho cercato di fuggire" ha detto ancora il 15enne che è stato picchiato dalla polizia israeliana di fronte alla casa del cugino.

Ora dovrà rimanere agli arresti domiciliari e se l'inchiesta si chiuderà senza incriminazioni potrà tornare negli Stati Uniti, ha detto il suo avvocato. La polizia si difende dicendo che il ragazzo partecipava agli scontri scoppiati a Gerusalemme dopo l'uccisione di Mohammed. Ma la famiglia nega che Tariq fosse coinvolto nelle violenze. La madre, Suha Abu Khedair, ha detto che "sicuramente" denuncerà le autorità israeliane. Gli Stati Uniti "profondamente turbati" per il pestaggio, lo hanno condannato chiedendo un'inchiesta veloce e credibile. Il ministro della Giustizia israeliano, Tzipi Livni, ha assicurato che verrà avviata un'inchiesta.

Il presidente palestinese, Mahmoud Abbas, ha chiesto, in una lettera inviata al segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, un'inchiesta indipendente e internazionale sull'uccisione del ragazzo palestinese. Ricordando che i sospetti sono su gruppi di coloni estremisti, Abbas chiede alla comunità internazionale di definire questi gruppi come "organizzazioni terroristiche".

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, da parte sua, ha chiesto ai leader arabo israeliani di condannare le rivolte scoppiate a Gerusalemme est e nei villaggi arabi nel nord di Israele dopo l'uccisione del ragazzo palestinese. "Stiamo lavorando su diversi fronti simultaneamente" ha detto il premier israeliano nella riunione settimanale del suo governo, sottolineando che Israele deve agire "in modo responsabile, equanime e senza fretta" contro il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza.

Un altro arresto riguarda invece l'assassinio dei tre ragazzi israeliani rapiti in Cisgiordania. Un terzo sospetto è stato infatti fermato la notte scorsa ad Hebron. Si tratta, secondo quanto riportano fonti palestinesi, di Hussam Dufash che, a differenza degli altri due arrestati, non si era allontanato da casa nei giorni successivi al rapimento. Nello stesso momento, hanno reso noto i media israeliani, Israele ha annunciato il ritiro delle restrizioni più dure imposte agli abitanti di Hebron dopo il rapimento il 13 giugno scorso.

Da oggi ai lavoratori palestinesi verrà permesso di entrare in Israele, dopo il divieto imposto nelle scorse settimane. E sarà permesso anche di entrare a Gerusalemme durante il mese di Ramadan.

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