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Omicidio Fanella, fermate due persone. Uno è un ex esponente dei Nar

09 settembre 2014 | 10.49
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L'ex cassiere di Gennaro Mokbel era stato freddato lo scorso tre 3 luglio a Roma. In manette due pregiudicati, residenti in Piemonte e gravitanti nel mondo dell'eversione di destra. Già detenuto Giovanni Battista Ceniti, ferito nell'azione

Due persone sono state fermate dalla squadra mobile di Roma per l’omicidio di Silvio Fanella, l’ex cassiere di Gennaro Mokbel, ucciso a colpi d'arma da fuoco il 3 luglio scorso nella sua abitazione della Camilluccia.

Si tratta di due italiani pregiudicati, residenti in Piemonte e gravitanti nel mondo dell'eversione di destra. In particolare, uno di essi, Egidio Giuliani, pedinato e bloccato in zona Prati, è un ex appartenente ai Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari), il gruppo eversivo neofascista attivo negli anni ’70. Il giudice dell'udienza preliminare Maria Agrimi deciderà domani mattina sulla convalida del fermo e stabilirà se nei suoi riguardi debba essere emesso ordine di custodia cautelare. Il secondo, Giuseppe Larosa, è stato invece sorpreso all'interno di un appartamento a Novara. Per lui il gip di Novara ha emesso l'ordine di arresto e una volta fermato è stato subito trasferito nel carcere della città.

Gli indagati puntavano al sequestro - I due insieme con Giovanbattista Ceniti, il 29enne residente a Verbania anch'esso esponente di movimenti di estrema destra rimasto ferito nella sparatoria, erano componenti del commando che, secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, puntava al sequestro di Silvio Fanella per impadronirsi del bottino messo da parte con la truffa compiuta con la vicenda Telecom-Sparkle. Un bottino che poi i carabinieri del Ros ritrovarono il giorno dopo l'aggressione in un appartamento a Pofi, in provincia di Frosinone.

Sempre in base alla ricostruzione fatta dagli investigatori Giuliani vive da anni a Novara dove ha fondato una cooperativa di ex detenuti dove lavorava anche Larosa. Pur lavorando nella cooperativa manteneva contatti con la criminalità. Dall'indagine è emerso che Giuliani, ex compagno di cella di Pierluigi Concutelli - che uccise negli anni '70 il pubblico ministero a Roma impegnato nella lotta all'eversione di destra Vittorio Occorsio - era il capo del commando che ha ucciso Fanella.

Le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Prestipino e dai sostituti Giuseppe Cascini e Paolo Ielo sono giunte a Giuliani e a Larosa grazie ad una sim card trovata addosso a Ceniti e alle immagini acquisite dalle telecamere che hanno ripreso il loro viaggio in treno che da Torino e poi Milano li ha portati fino a Roma una settimana prima del delitto. ''Il fatto criminale era grave e noi due mesi dopo abbiamo messo un punto fermo molto importante'', ha sottolineato il questore di Roma Massimo Maria Mazza.

Proseguono tuttavia le indagini per chiarire la dinamica esatta dei fatti. Non è stato ancora accertato infatti quale dei componenti del commando abbia fatto fuoco contro Fanella, chi abbia ferito Ceniti, e quante siano state le arme utilizzate. Per questo si attendono i risultati degli accertamenti balistici. Altro punto da chiarire è se ci si stato o meno un mandante e se ad aiutare il commando ci fossero dei basisiti

Omicidio Fanella:

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