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Proteste negli Usa, morti un agente e un manifestante

30 maggio 2020 | 14.04
LETTURA: 3 minuti

Disordini in tutti gli Stati Uniti. La prima vittima a Oakland, la seconda è un 19enne di Detroit

(Afp)
(Afp)

Un agente preposto alla sicurezza degli edifici federali è rimasto ucciso da colpi esplosi, durante delle proteste la notte scorsa ad Oakland. Lo ha reso noto la polizia della città californiana, precisando che un secondo agente dei Federal Protective Service è rimasto ferito, secondo quanto riporta la Cnn.

I due agenti erano di servizio di fronte l'edificio federale nel centro di Oakland quando "sono stati colpiti da colpi d'arma da fuoco, purtroppo uno di loro è morto a causa della ferite riportate", ha dichiarato la polizia locale.

La morte di un poliziotto la scorsa notte a Oakland, non è legata alle proteste per la morte dell'afroamericano George Floyd. L'agente è stato ucciso in una sparatoria a meno di un chilometro dal quartier generale della polizia assediato dai dimostranti. Tuttavia la polizia di Oakland ha reso noto che "apparentemente la sparatoria non è collegata alle manifestazioni della scorsa notte".

MANIFESTANTE UCCISO - A Detroit un uomo è rimasto ucciso dai colpi d'arma da fuoco sparati da qualcuno all'interno di un Suv in direzione dei dimostranti. Lo ha reso noto la portavoce del dipartimento di polizia della città del Michigan, secondo cui l'incidente è avvenuto ieri sera alle 23.30 ora locale nei pressi del distretto di Greektown, dove si sono registrati scontri tra manifestanti e agenti. La vittima è un 19enne che è stato dichiarato morto al suo arrivo in ospedale.

GLI ARRESTI - Sono oltre 200 le persone, arrestate a New York per gli scontri durante le proteste della notte scorsa per la morte dell'afroamericano George Flyod. Lo ha riferito una fonte della polizia di New York, citata dalla Cnn. La stessa fonte ha riferito che oltre 40 auto della polizia sono state danneggiate e più di una dozzina di poliziotti sono stati feriti.

L'ondata di proteste negli Stati Uniti per la morte dell'afroamericano George Floyd è collegata anche alle disuguaglianze di fronte all'epidemia del coronavirus. Lo ha detto oggi il governatore democratico dello stato di New York, George Cuomo, riferendosi al fatto che nel paese il contagio è maggiormente diffuso fra poveri e minoranze etniche. "Il Covid appare come una questione sanitaria, ma a livello più profondo è una questione di disuguaglianza nelle cure sanitarie. E poi c'è il caso di George Floyd, che attiene alle disuguaglianze e le discriminazioni nel sistema giudiziario penale. Sono collegati", ha detto Cuomo, citato dalla Cnn.

Raffica di arresti anche a Los Angeles durante le proteste delle ultime ore. Qui, venerdì notte, sono state fermate tra le 400 e le 500 persone, come ha confermato alla Cnn il portavoce del Los Angeles Police Department, Josh Rubenstein. I dati esatti - su arresti e feriti - arriveranno nelle prossime ore, ha precisato.

TRUMP ATTACCA IL SINDACO DI MINNEAPOLIS - Donald Trump attacca su Twitter il sindaco democratico di Minneapolis, accusandolo di essere troppo debole davanti alle proteste per l'uccisione dell'afroamericano George Floyd. "Il sindaco Jacob Frey di Minneapolis non sarà mai confuso con il defunto, grande generale Douglas McArthur o il grande combattente generale George Patton. Come mai tutti i posti difesi così male sono guidati da democratici liberali? Fai il duro e combatti (e arresta i cattivi). Serve forza!", ha twittato i presidente americano. "Sono 'Gruppi Organizzati' che non hanno nulla a che vedere con George Floyd. Triste!", aveva prima twittato Trump. Il presidente ha poi detto che è tutta colpa della "sinistra radicale".

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