Kim Jong-nam, il fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong-un, è morto 15, massimo 20 minuti, dopo essere stato esposto all'agente nervino VX due settimane fa all'aeroporto di Kuala Lumpur. Lo ha dichiarato il ministro della Sanità malese, S Subramaniam, precisando che, stando ai risultati dell'autopsia, "l'agente chimico ha provocato una gravissima paralisi" che ha portato alla morte "in un lasso di tempo molto breve".
Intanto le autorità malesi hanno reso noto che nell'aeroporto di Kuala Lumpur non è stata riscontrata la presenza di "nessuna sostanza tossica". "Come risultato delle indagini confermiamo che non è stata riscontrata la presenza di materiale tossico nel terminal KLIA2, che quindi viene dichiarato zona sicura", ha detto il funzionario di polizia che sta seguendo l'indagine.
Secondo quanto reso noto venerdì dal capo della polizia malese, Khalid Abu Bakar, le due donne arrestate nei giorni scorsi avrebbero spruzzato l'agente chimico in faccia a Kim. La presenza del VX, classificata dalle Nazioni Unite come arma di distruzione di massa, è stata rilevata nei tamponi fatti agli occhi e al volto della vittima.