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Omicidio Sacchi, oltre trenta testimoni chiamati in aula

23 giugno 2020 | 16.33
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Nell'udienza di oggi Anastasiya presente sia come imputata che come parte lesa

Tribunale di piazzale Clodio, Roma<br>(Fotogramma)
Tribunale di piazzale Clodio, Roma
(Fotogramma)

Sono una trentina i testimoni chiamati a deporre in aula al processo davanti alla prima Corte d'Assise di Roma per l'omicidio di Luca Sacchi, ucciso nella notte tra il 23 e il 24 ottobre scorso con un colpo di pistola alla testa davanti a un pub nella zona di Colli Albani. Fra le persone chiamate in aula c’è anche la fidanzata di Luca, Anastasiya, presente anche oggi in aula, che nel procedimento è sia parte lesa per l’aggressione subita che imputata, con l’accusa di violazione della legge sugli stupefacenti.  Oltre all’esame degli imputati, saranno ascoltati in aula  anche Valerio Rispoli e Simone Piromalli, ripresi dalle telecamere di videosorveglianza poco distanti dal punto in cui venne ucciso Sacchi, mentre parlano con il loro amico Giovanni Princi, condannato ieri a quattro anni in un processo a parte in rito abbreviato, per violazione della legge sulla droga proprio in relazione al tentativo di acquisto di 15 chili di marijuana. Per gli inquirenti sarebbe stato lui a organizzare la trattativa per l’acquisto della droga.

La difesa della famiglia Sacchi dal canto suo ha chiamato a testimoniare tra gli altri la fidanzata di Princi, Clementina Burcea. Imputati a processo sono in 5: Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, i due ventenni di San Basilio accusati di concorso in omicidio volontario insieme con Marcello De Propris, che consegnò ai due la pistola con cui è stato ucciso Sacchi. Sul banco degli imputati anche il padre di De Propris, Armando, accusato della detenzione della pistola, e la fidanzata di Luca, Anastasiya, presente anche oggi in aula, che nel procedimento è sia parte lesa per l’aggressione subita che imputata, con l’accusa di violazione della legge sugli stupefacenti. Nell’udienza che si è svolta a porte chiuse oggi a piazzale Clodio, il tribunale ha sciolto la riserva respingendo una serie di eccezioni preliminari, in particolare sulla nullità del decreto che dispone il giudizio immediato e sulla legittimità costituzionale della questione ergastolo e rito abbreviato, che non è stato loro concesso dal gup e che esclude un'eventuale condanna all'ergastolo. La prossima udienza è fissata per il 7 luglio.

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