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Omicidio Mollicone, chiesti 30 anni per Franco Mottola e 24 per il figlio Marco

04 luglio 2022 | 11.52
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Davanti alla Corte d'Assise del Tribunale di Cassino la requisitoria e le richieste di condanna: 21 anni per Annamaria Mottola, 15 anni per Quatrale e quattro per Suprano

Serena Mollicone
Serena Mollicone

Trenta anni di reclusione per l'ex maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, 24 anni per il figlio Marco e 21 per la moglie Annamaria, 15 anni per il luogotenente Vincenzo Quatrale e quattro anni per l'appuntato Francesco Suprano. Sono le richieste di condanna avanzate dalla pm Beatrice Siravo nel processo, in corso davanti alla Corte d'Assise del Tribunale di Cassino, per l 'omicidio di Serena Mollicone, la giovane di Arce uccisa nel 2001.

Il maresciallo Franco Mottola è il ''titolare di una posizione di garanzia massima'', è ''l’autore dei depistaggi'' ed ''è stato evidentemente la mente, perché ha gestito un ragazzo di sì e no 19 anni'', ha detto alle battute finali della requisitoria la pm Beatrice Siravo. ''Ha approfittato della sua posizione di comandante della stazione dei carabinieri'', ha sottolineato, e anche se il reato gli è contestato senza aggravanti noi riteniamo che di fatto l’aggravante della violazione dei doveri d’ufficio sia già contestata'' ecco perché ''chiediamo 30 anni di reclusione senza generiche’’.

''Per Marco Mottola 24 anni di reclusione e per la moglie che non poteva non partecipare alla gestione familiare della povera Serena chiediamo 21 anni di reclusione'', ha continuato. Per Vincenzo Quatrale sono stati chiesti 15 anni di reclusione. Quatrale era imputato per istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi ma la pm ha chiesto di riqualificare il capo di imputazione ''in omicidio colposo''. ''Quatrale aveva l'intento di far ritrattare Tuzi, si è reso conto della situazione psicologica di Tuzi e dei problemi che avrebbe creato a tutti'', ha aggiunto. Infine Suprano è accusato di favoreggiamento.

Parlando delle posizioni degli imputati la pm Carmen Fusco ha aggiunto: ''Marco, Franco e Annamaria non soltanto hanno concorso attivamente a uccidere Serena Mollicone ma sono tutti titolari di una posizione di garanzia'' come ''i Ciontoli nell'omicidio di Marco Vannini''. ''Il delitto di omicidio accomuna tutti i componenti della famiglia Mottola'', ha sostenuto ancora la pm. Infatti se ''Serena fosse stata immediatamente soccorsa'', ha sostenuto ancora la pm Siravo, ''si sarebbe salvata ma muore per effetto di una condotta attiva, perché i Mottola tutti presenti e tutti concordi sul da farsi, davanti a una ragazza svenuta ma viva, le ostruiscono le vie aree e le chiudono il capo con un sacchetto di plastica e con il nastro adesivo''.

Secondo la pm quindi, che cita la superperizia che portò alla riapertura del caso e al successivo processo, quella firmata da Cristina Cattaneo, medico legale che dirige il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell'Università di Milano, Serena avrebbe ricevuto il colpo alla testa, ''un trauma importante ma non letale'', dopo essere stata sbattutata contro la porta della caserma di Arce intorno alle 11.30 del 1 giugno 2001 e sarebbe morta dopo almeno 5 ore di agonia.

Nel corso della requisitoria la pm Beatrice Siravo ha parlato anche di Santino Tuzi, brigadiere dei carabinieri morto suicida nel 2008. ''Santino Tuzi si è suicidato perché lasciato solo da tutti quelli che sapevano la verità'' ma anche perché ''sapeva'', ha detto. '''Se Santino non si fosse suicidato, visto che nessuno confermava le sue dichiarazioni, sarebbe andato a giudizio per l'omicidio come è accaduto a Carmine Belli'', ha sostenuto. ''Vorrei riabilitare l'immagine di Santino - ha concluso - E' stato l'unico che ha rotto il muro del silenzio e ha pagato con la vita le sue dichiarazioni''.

"Giustizia per Serena è l'unica cosa chiediamo", ha detto la sorella Consuelo Mollicone, subito dopo le richieste di condanna. Poi è stata la volta delle parti civili. Dario De Santis, storico avvocato del padre della giovane di Arce, Guglielmo Mollicone e del fratello Antonio, per concludere il suo intervento ha letto davanti alla Corte d'Assise di Cassino i versi della poetessa tedesca Elli Michler 'Ti auguro tempo' che contengono l'augurio di un genitore a un figlio: ''Ti auguro tempo per contare le stelle e tempo per crescere, per maturare'', ''ti auguro tempo anche per perdonare, ti auguro di avere tempo, tempo per la vita''. ''A Serena hanno tolto tutto, anche il tempo di perdonare se avesse voluto dopo quel primo colpo inferto'', ha detto De Santis.

Poche secche battute da Franco Mottola che ha dichiarato "Siamo innocenti, questo non cambia" mentre uno degli avvocati del pool della difesa, Mauro Marsella, ha voluto ribadire che "l'omicidio non è avvenuto in caserma'' e che ''gli imputati sono assolutamente innocenti". "Cercheremo di confutare punto per punto tutti gli indizi che le pm hanno esposto, che sono frutto di una ipotesi accusatoria che non è stata riscontrata dagli incartamenti del processo", ha aggiunto.

(dall'inviata Giorgia Sodaro)

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