"I familiari delle vittime non vivono tutto questo come una vendetta", ma "come la possibilità di fare giustizia". Lo ha detto il premier Matteo Renzi firmando a palazzo Chigi la legge sull'omicidio stradale insieme alle famiglie delle vittime.
"Per molti di loro, andare a raccogliere le firme per le legge è stata una ferita doppia, non una sorta di passeggiata di piacere", ha spiegato il premier sottolineando che quello che ha portato alla legge "è stato un percorso che è nato dal basso, anche molto combattuto". Renzi ha detto ancora: "Se tutto questo servirà a educare, a stare più attenti al fatto che non ci si mette alla guida ubriachi o drogati, che la vita è un valore, se servirà a questo avremo fatto un cosa che rende l'Italia un Paese più giusto e più degno". Per il premier, inoltre, questa legge serve anche a "restituire la speranza che la politica è una cosa che serve", a "restituire valore alla vita e recuperare attenzione per le vite dei figli e dei parenti delle vittime. Poi, da domani, c'è da lavorare ancora di più per rendere le strade ancora più sicure".