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Omicidio stradale: vedova vittima scrive a Papa Francesco

20 marzo 2015 | 17.29
LETTURA: 6 minuti

"Caro Papa Francesco, con la presente, la porto umilmente a conoscenza che martedì prossimo, 24 marzo 2015, alle ore 17, in contemporanea in tutte le città italiane, si terrà un raduno spontaneo di singoli cittadini per "chiedere ancora una volta l’istituzione del reato di omicidio stradale" più volte annunciato dal premier Matteo Renzi". Inizia così la lunga lettera scritta a Papa Francesco da Marina Fontana, la vedova di Roberto Cona, ucciso in autostrada da un camionista quasi due anni fa. Marina Fontana ricorda al Pontefice l'inziativa del prossimo 24 marzo quando in tutta Italia si terrà un sit in per chiedere l'istituzione del reato di omicidio stradale. Non solo. Chiede a Papa Francesco anche che "potesse dare un segnale di attenzione alle vittime della strada, stabilendo che le messe di martedì 24 marzo siano dedicate alle tantissime vittime della strada e ai loro familiari". "L’iniziativa nasce in modo spontaneo, senza alcuna voglia di vendetta, e senza alcuna emotività, dopo l’ennesima sentenza ingiusta della Corte di Cassazione che ha annullato la condanna a 21 anni, comminata in primo grado, e confermata in secondo grado, all’uomo che ha ucciso quattro ragazzi francesi guidando volontariamente contromano e in stato di ubriachezza, e parlo da moglie di una vittima della strada. Una sentenza che uccide continuamente tutte le vittime della strada rinnovando il dolore di tutti i familiari che hanno perduto una persona - scrive - Questa riunione ha come obiettivo sensibilizzare, in modo pacifico, ancora di più l'opinione pubblica e il governo al tema delle vittime della strada ripetutamente offese da sentenze ingiuste che rinnovano il dolore".

"A Roma davanti la Prefettura, in Piazza Dei Santi Apostoli, per chiedere al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di vigilare affinché si proceda celermente, nelle sedi opportune, a fissare una data certa e rapida che consenta in tempi brevi l’istituzione del reato di “omicidio stradale - si legge nella lettera - Nelle altre città italiane i partecipanti si riuniranno davanti le prefetture, uniti alla Piazza del Quirinale, per sollecitare il Presidente del Consiglio Matteo Renzi a rispettare l’impegno, da lui stesso assunto al momento dell’insediamento, ponendo fine alle lungaggini procedurali e rilasciare una dichiarazione ufficiale con una data certa, con l’impegno a sbloccare l’iter parlamentare in Senato, o in alternativa, a velocizzare l’iter sull’istituzione del reato di Omicidio Stradale, per decreto. Io parteciperò da Palermo".

"I familiari delle vittime della strada, condannati all’ergastolo del dolore, consapevoli che l’istituzione del reato di omicidio stradale non potrà essere applicato per dare giustizia ai loro cari, in quanto il penale non è mai retroattivo, non smetteranno mai di chiedere un futuro dove chi uccide sulla strada perché guida in modo consapevolmente distratto, per l’uso del telefonino o del tablet, o che uccide perché guida sotto l’effetto di alcol e/o di sostanze stupefacenti, o che uccide perché supera i limiti di velocità, sia accusato e condannato per omicidio stradale e sconti una pena certa e immediata, e in alcuni casi abbia anche la sospensione a vita della patente. I protagonisti non siamo noi partecipati al raduno pacifico, sono tutte le vittime innocenti, ingiustamente decedute sulle strade, a causa di autisti incoscienti e senza regole, trasformatisi in assassini, che continuano a avere una loro vita dopo averne rubato un altra, che non hanno mai chiesto scusa: questa ingiustizia fa male, e tutti noi, vittime superstiti, lo sappiamo e ne viviamo il dolore ogni secondo. - conclude - Saremmo felici e onorati se anche lei potesse dare un segnale di attenzione alle vittime della strada, stabilendo che le messe di martedì 24 marzo siano dedicate alle tantissime vittime della strada e ai loro familiari. Certa di un suo riscontro le chiedo una particolare benedizione per tutti i familiari delle vittime della strada e una preghiera amorevole per i tanti cari morti innocenti, martiri della strada".

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