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Ponte Morandi: Onorato, 'abbiamo creduto in Genova e numeri ci stanno dando ragione'

16 luglio 2019 | 18.46
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Nella foto, Vincenzo Onorato
Nella foto, Vincenzo Onorato

"Abbiamo deciso di credere nella città, in Toti, in Bucci, anche scegliendo di basare sul porto di Genova la Maria Grazia Onorato, la più grande ro-ro per il traffico merci di tutto il Mediterraneo, e anche in questo caso i numeri ci stanno dando ragione nella scelta di continuare ad investire su Genova". Lo ha detto Vincenzo Onorato partecipando, nell'ambito di "Liguria d'autore", a un incontro dal titolo "Ponte e a capo", insieme al sindaco di Genova e commissario straordinario per la ricostruzione Marco Bucci, intervistati da Andrea Scuderi (direttore Primocanale), Matteo Indice (La Stampa) e Tommaso Fregatti (Il Secolo XIX).

"Vi racconto un retroscena - ha svelato Onorato - Verso fine dello scorso anno ho incontrato il sindaco Bucci e il governatore Toti e ho confidato loro le mie preoccupazioni per il traffico passeggeri sul Porto di Genova. I dati erano drammatici, con un calo delle prenotazioni del 35-40 per cento, dovuto principalmente alla percezione all'estero, in Germania, in Svizzera, nei Paesi del Nord Europa che serviamo, ma anche in alcune parti nel Nord Italia, che Genova fosse irraggiungibile a causa del crollo del Morandi. Anche i miei manager di fronte a questi numeri mi consigliavano di cambiare gli operativi, spostando navi su altri porti".

"Ma io e la mia famiglia siamo legatissimi a Genova - una città da cui muoviamo un milione di passeggeri l'anno verso la Sardegna e la Corsica - abbiamo testardamente deciso di credere nella città e nella sua capacità di andare avanti, anche grazie alla capacità e alla bravura di amministratori come Giovanni Toti e Marco Bucci, che hanno gestito benissimo la situazione e sono un esempio di buon governo a tutti i livelli e hanno creato", ha aggiunto il patron di Moby-Tirrenia.

Quindi, ha raccontato Onorato, "anche intervenendo con iniziative mirate, come quella sugli agenti di viaggio internazionali, abbiamo invertito il trend e oggi siamo solo il tre per cento sotto rispetto all'anno scorso. E contiamo, fra poco, di avere addirittura un sostanziale pareggio sul numero di viaggiatori in partenza da Genova".

L'armatore poi è tornato su un suo cavallo di battaglia, l'eticità del lavoro: "Quello dei marittimi, italiani, ma non solo, pagati però tutti con contratto di diritto italiano, per combattere quella che altrimenti è solo globalizzazione della miseria, ma anche quello dei portuali. Non è possibile che una categoria come quella degli armatori, che ha grandi vantaggi fiscali, sfrutti i lavoratori".

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