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Open Arms, pm chiede processo per Salvini

20 marzo 2021 | 14.06
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L’ex ministro dell’Interno è accusato di avere trattenuto "illecitamente" 147 migranti a bordo della Ong spagnola nell’agosto del 2019

(Afp)
(Afp)

Il Procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi, al termine della discussione, ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio nell’ambito del procedimento per il caso Open Arms. Salvini è accusato di avere trattenuto "illecitamente" 147 migranti a bordo della ong spagnola nell’agosto del 2019. A differenza della Procura di Catania che per il caso Gregoretti chiede il non luogo a procedere, i magistrati di Palermo chiedono per il leader della Lega il processo.

La discussione è stata sostenuta dai tre magistrati presenti in aula, al bunker del carcere Ucciardone di Palermo. La prima a parlare è stata la Procuratrice aggiunta Marzia Sabella, seguita dal pm Geri Ferrara. Ha concluso il Capo della Procura Francesco Lo Voi. "Non vedremmo come in un caso come questo non si possa chiedere il rinvio a giudizio", ha ribadito il magistrato.

"Non c'era alcuna condivisione, la decisione era esclusivamente del ministro dell'Interno, il quale come dicono i testi, la prendeva e ne portava a conoscenza, come dice Luigi Di Maio, generalmente con un Tweet o altre forme di pubblicazione solo successivamente gli altri componenti del governo".

L'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nel corso deposizione resa a Catania nell'udienza preliminare del caso Gregoretti, dice il pm "si è espresso in maniera chiarissima sul fatto che la responsabilità dell'atto amministrativo di concessione del pos risalisse alla competenza esclusiva del ministro dell'Interno, così come ha fatto il ministro dell'Interno Lamorgese e gli altri testimoni e il ministro Di Maio, aggiungendo che l'azione amministrativa era in capo al ministro dell'Interno". Lo Voi ha ribadito che la concessione del 'porto sicuro' (place of safety o pos) "compete esclusivamente al ministro dell'Interno". "La mancata concessione del pos veniva appresa, così dicono i ministri, come Luigi Di Maio solo successivamente all'adozione della decisione stessa".

"Non si tratta affatto di un atto politico, ma è stato esclusivamente un atto amministrativo". "Non solo continua a trattarsi di un atto amministrativo, ma aggiunge l'ex premier Conte che non si è mai discusso in Consiglio dei ministri dei singoli casi tanto meno dei dettagli del singoli casi. Sulla concessione dei ps il Cdm non si è mai occupato" conclude. "Il problema della redistribuzione era un problema generale non era legato ai singoli casi".

"Augurandoci che si proceda per l’accertamento della verità - sottolineano da Open Arms -, ribadiamo, associandoci alle conclusioni della Procura, che la violazione dei diritti di donne, uomini e bambini vulnerabili è un reato che deve essere perseguito e che nessuno, tanto meno un ministro della Repubblica, può derogare ai principi su cui si fondano le nostre repubbliche democratiche". "Perché non siamo sbarcati a Malta? Perché era un porto piccolo e perché ha autorizzato lo sbarco solo per trenta persone" su 164 a bordo "e il resto delle persone che avevamo a bordo non poteva comprendere perché solo in 30 potessero scendere e non lo potevamo capire neanche noi, perciò abbiamo detto: o tutti o nessuno” ha detto il comandante della Open Arms, Marc Reig Creus. "Raggiungere la Spagna, poi, era impossibile", ha detto il comandante rispondendo a chi gli chiedeva come mai non avesse raggiunto la Spagna come chiesto al governo. "Sia per la situazione delle persone a bordo, che per il fatto che avevo un porto a 700 metri e bisogna recarsi nel porto più vicino, più sicuro”. In quell'agosto del 2019 "sono stati giorni molto duri, un periodo di tempo troppo lungo, troppo”, ha concluso Creus. La difesa di Matteo Salvini sostiene che all'epoca dei fatti il comandante Marco Reig Creus era già indagato per violenza privata e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

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