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Opera Roma: lavoratori ratificano accordo votato ieri da Cda Teatro

25 novembre 2014 | 18.34
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L'assemblea dei lavoratori ha ratificato a stragrande maggioranza (con sette no e quattro astenuti) l'accordo votato ieri dal Cda del Teatro dell'Opera di Roma. Quello di oggi è l'ultimo passaggio per evitare il licenziamento collettivo di 180 lavoratori del Coro e dell'Orchestra della Fondazione lirica, che ormai appare definitivamente scongiurato. Un'assemblea, quella di oggi "assai infuocata, perché molti non capivano le ragioni di un sacrificio di questa portata", spiega all'Adnkronos Pasquale Faillaci, della Slc Cgil.

L'accordo, siglato nella notte tra il 17 e il 18 novembre tra i rappresentanti sindacali e i vertici dell'Opera di Roma, prevede un taglio dei salari accessori per tutti i 460 dipendenti, l'aumento della produttività del Teatro con conseguenti risparmi per 3 milioni di euro all'anno. "I punti più controversi dell'infuocata assemblea di oggi - afferma Faillaci - riguardavano l'improvvisa virata della governance della Fondazione, che prima aveva fatto un piano a luglio, sottoscritto da tutti con l'eccezione della Fials. A questo era seguito un referendum che ne aveva decretato l'approvazione. Poi, finito tutto ciò, dopo l'addio di Muti, si è tornati indietro e le conseguenze sono state pagate dai lavoratori. Speravamo in una soluzione meno punitiva".

"Adesso - prosegue il sindacalista - tutto ciò che prevede l'accordo dovrà essere tenuto sotto controllo affinché i risultati vengano fuori. In ogni caso - sottolinea - in questa trattativa ha prevalso il buon senso, con un grande sforzo da parte del sindacato a marciare unito e ad assumersi responsabilità anche impopolari. Ora si spera in una nuova governance all'altezza della situazione e che faccia meglio di quella attuale - conclude Faillaci - visto che ci sono le naturali scadenze ed è previsto un rinnovo di tutte le cariche, secondo la legge, entro il 31 dicembre".

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