cerca CERCA
Giovedì 25 Aprile 2024
Aggiornato: 21:37
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Operazione deficit

02 luglio 2019 | 06.49
LETTURA: 3 minuti

Il governo approva l'assestamento di bilancio per scongiurare la procedura Ue. Aggiustamento strutturale pari a oltre 0,3 punti percentuali di Pil

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Di Luana Cimino

Cala di 7,6 miliardi il deficit 2019, per effetto delle maggiori entrate registrate dalla legge di assestamento e dei risparmi di Rdc e Quota 100. E' questo il pacchetto di risorse taglia-disavanzo approvato in Consiglio dei ministri per scongiurare in extremis la procedura europea sui conti. Nel dettaglio, la legge di assestamento mette sul piatto 6,1 mld, tra maggiori entrate complessive per 6,2 mld, minori spese per un miliardo e al netto di maggiori spese per 1,1 mld. A questi vanno aggiunti 1,5 mld di accantonamenti dal reddito e dall'anticipo pensione che il governo 'blinda' con un decreto ad hoc.

"I provvedimenti varati creano le condizioni per rendere ingiustificato l’avvio di una procedura di infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia", sottolinea il Mef nel comunicato successivo al via libera, annunciando l’invio delle misure alla Commissione.

"Senza per questo penalizzare l’impegno del governo a favore della crescita economica, della coesione sociale e della stabilità finanziaria del Paese, tutte priorità che verranno confermate anche nella prossima Legge di bilancio 2020", aggiunge il Tesoro. Mentre Palazzo Chigi segnala il "sensibile miglioramento" dei saldi. Conti alla mano per il dicastero guidato dal ministro Giovanni Tria l'aggiustamento strutturale di bilancio sarà pari a oltre 0,3 punti percentuali di pil (a fronte di un peggioramento di 0,2 punti percentuali previsto nell’accordo di dicembre).

Ragione per cui "il governo ritiene ampiamente compliant con le regole del Patto di Stabilità e Crescita il quadro di finanza pubblica", si legge nella nota.

Nel dettaglio per il 2019, il conto delle Pubbliche Amministrazioni registra maggiori entrate tributarie e contributive per 3,5 miliardi di euro e maggiori entrate non fiscali – che comprendono gli utili e i dividendi – per ulteriori 2,7 miliardi. Dal lato delle spese, l’assestamento alloca maggiori risorse (1,15 miliardi) per finanziare l’integrazione del Fondo sviluppo e coesione, il finanziamento del Tpl per 300 milioni, l’integrazione delle risorse per la misura "Card diciottenni" e per il funzionamento dell’Agenzia dell’entrate. Ulteriori risorse, per complessivi 204 milioni di euro netti, sono associate al Fondo politiche sociali, al funzionamento delle Università e al Fondo per il diritto allo studio.

Tali maggiori spese sono parzialmente compensate da minori spese per erogazioni associate alle deferred tax assets (Dta) e minori interessi. Nel 2019 il quadro è ulteriormente migliorato grazie anche al minor utilizzo delle risorse stanziate per Reddito di Cittadinanza e Quota 100 per un totale di 1,5 miliardi, ora accantonati a garanzia del risparmio cumulato. Alla Commissione toccherà adesso avviare un esame- lampo del pacchetto proposto dal governo per decidere alla riunione di oggi a Strasburgo se procedere o meno con la procedura sui conti italiani.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza