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Ordine medici: "Serve auto-lockdown gentile, restiamo a casa"

19 ottobre 2020 | 16.56
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(Fotogramma)
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Quelle introdotte ieri con il nuovo Dpcm "mi sembrano misure di buon senso. Ancora una volta, il Governo prova a trovare un equilibrio tra la sostenibilità dell’economia e la tutela della salute. E questo non significa piegarsi alle esigenze della prima, accantonando la seconda. Tutti dobbiamo ricordare, infatti, che la povertà si correla ad un aumento delle malattie e della mortalità, e alla perdita di anni in buona salute. Quindi possiamo dire che il Governo sta cercando di mettere in pratica una tutela della salute al quadrato". È il commento del presidente della Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, sul nuovo Dpcm. Anelli invita i cittadini in questa fase ad una sorta di "auto-lockdown gentile".

"Credo che il Governo debba far comprendere ai cittadini e agli amministratori che la trasmissione del virus avviene attraverso l’incontro tra persone - continua Anelli - Ridurre la frequenza, la vicinanza e la durata dei contatti significa rallentarla. Abbiamo compreso che l’uso delle mascherine, l’igiene delle mani, le altre misure sono fondamentali per la prevenzione, ma quando il numero dei contagiati supera una certa soglia, come sta avvenendo ora, non sono più sufficienti a fermare il virus. E allora, bisogna incentivare i cittadini a restare il più possibile a casa, invitandoli a una sorta di 'auto-lockdown gentile', cioè con restrizioni miti e di iniziativa autonoma".

"In questo senso, va benissimo lo smart working. Va bene la chiusura delle vie e delle piazze, se in quelle zone si assembrano le persone. Va bene l’accesso differenziato a scuola, anche di pomeriggio. Ai ragazzi dobbiamo insegnare poi a stare a casa, ad evitare il più possibile i luoghi affollati, spostando le naturali e giuste esigenze di socialità sulla scuola, sulla visita agli amici sì, ma pochi per volta, sui contatti telefonici e telematici".

"Sul piano organizzativo, è poi necessario potenziare le Usca, le unità speciali di continuità assistenziali, per eseguire i tamponi anche a domicilio e negli uffici. Aggiornare i protocolli per attivare l’inserimento dei dati nell’app Immuni da parte dei Dipartimenti di prevenzione delle Asl, come previsto dallo stesso Dpcm. Riprendere, in altre parole, il controllo del contact tracing - osserva ancora Anelli - Occorrono più medici, più anestesisti-rianimatori, perché non basta aumentare i posti letto se non si aumenta il personale per gestirli".

"Ora è il momento della responsabilità - conclude il presidente dei medici - Dobbiamo comprendere che le nostre piccole rinunce oggi sono un grande strumento per ridurre il contagio ed evitare misure più drastiche domani. Restiamo a casa. Proteggeremo così le nostre famiglie e le persone più fragili. Faremo in modo che l’età media dei contagiati non aumenti ulteriormente, e con essa i ricoveri e gli ingressi nelle terapie intensive, sottraendo spazio alla cura delle altre malattie, che, ricordiamolo, non sono state cancellate dal Covid. Abbiamo strumenti telematici che ci possono consentire a tutti noi di avere dei buoni rapporti sociali e professionali, evitando che il virus si diffonda: restiamo a casa - ribadisce - I nostri reparti di rianimazione, le nostre terapie intensive proviamo a lasciarli il più possibile vuoti".

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