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Orsini a Cartabianca: "Guerra c'è perché Nato è vigliacca"

29 marzo 2022 | 22.21
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"La Tass mi elogia? Il nemico mi percepisce come un uomo leale che dice la verità"

Orsini a Cartabianca:

"La guerra c'è perchè la Nato è un'organizzazione vigliacca". Il professor Alessandro Orsini, docente di sociologia del terrorismo internazionale, torna a Cartabianca su Rai3 dopo le polemiche che lo hanno investito nelle ultime settimane. Orsini, criticato da più parti per le posizioni assunte in relazione alla guerra Ucraina-Russia, aveva firmato un contratto con la Rai per partecipare alla trasmissione di Rai3. Il contratto è stato annullato, Orsini è tornato a partecipare al programma a titolo gratuito.

"La Nato prima ha provocato Putin assicurando all'Ucraina che l'avrebbe difesa, poi vigliaccamente è scappata. Ci sono 3 grandi vigliacchi: la Nato, l'Ue e gli Stati Uniti. Dobbiamo acquisire la consapevolezza che siamo grandi vigliacchi e stiamo mandando al macello gli ucraini", afferma Orsini.

Orsini è stato elogiato per le sue recenti affermazioni dall'agenzia russa Tass: "E' stato il più grande onore della mia carriera e della mia vita di studioso". "Il nemico mi percepisce come un uomo leale che dice la verità e che è disposto a riconoscere gli errori della sua parte. Per me è un grande onore, la missione profonda di uno studioso è dire sempre la verità senza paura di essere condannato o licenziato. Io non ho posizioni favorevoli alla Russia, io sono l’unico filoeuropeo: la priorità è la salvaguardia del territorio europeo e la difesa della vita dei cittadini europei", afferma Orsini.

"Ho sempre detto che Putin è l’aggressore e Zelensky è l'aggredito. Ho sempre condannato l’invasione. La mia analisi ha scatenato reazioni veementi per due ragioni. La prima è una ragione psicologica, le persone hanno paura che quello che dico sia vero. La gente ha paura che l'Ue abbia commesso errori gravissimi, che le nostre politiche espansive abbiano avuto un ruolo in questa crisi, che Putin non sia pazzo e che quindi siamo costretti ad assumerci responsabilità. La riflessione sulle cause è vitale per il futuro dell’Europa. Viviamo un delirio collettivo in cui vengo rappresentato come un estremista e invece sono l'unico moderato", aggiunge.

Orsini non crede ad una svolta positiva dopo i colloqui odierni a Istanbul tra le delegazioni di Kiev e Mosca. "Sono scettico, Putin non può fermarsi finché non ha raggiunto il suo obiettivo. Putin ha utilizzato questo trucco anche altrove, cerca di ammorbidire gli interlocutori. Si combatte finché non avrà eliminato l’esercito ucraino dal Donbass. Putin è entrato in Ucraina con un obiettivo minimo, il Donbass, e l’obiettivo massimo, tutta l’Ucraina. Sotto l’obiettivo minimo lui pensa che sia una sconfitta: se fa la pace, tra 3 mesi può scoppiare di nuovo la guerra", afferma.

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