Sette andavano dalle minacce alla violenza, agli sfratti forzosi da alloggi popolari e a una gambizzazione Nel processo per il 'racket' delle case popolari
Confermate in Cassazione le condanne col riconoscimento dell'aggravante del metodo mafioso per sette esponenti del clan Spada nel processo legato al cosiddetto 'racket' delle case popolari.
I giudici della Corte d'Appello di Roma il 21 dicembre 2018 avevano condannato gli imputati a pene per un totale di 50 anni di carcere. Le accuse contestate nel processo nato dall’inchiesta della Dda, con i pm Ilaria Calò e Eugenio Albamonte, andavano dalle minacce alla violenza, agli sfratti forzosi da alloggi popolari e a una gambizzazione. Nel processo erano parte civile anche la collaboratrice di giustizia, Tamara Ianni insieme al marito Michael Cardoni.