La parole del ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, sono ''indice della pochezza intellettuale e politica''. Il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, risponde così alle parole di Madia, secondo cui la riforma dell'ex ministro è stata fatta contro gli statali. "Povera Marianna Madia, ministro pro tempore e, a sua insaputa, della Semplificazione e della Pubblica amministrazione. Continua a ripetere banali luoghi comuni non conoscendo affatto la materia che è stata delegata a trattare'', afferma Brunetta in una nota.
''Evidentemente non ha studiato le riforme Cassese, Bassanini, Frattini, per non parlare delle riforme Brunetta'', prosegue l'ex ministro. ''Forse non ne ha avuto tempo, forse non glielo hanno consentito dalle parti del suo onnipotente sottosegretario Rughetti. Ripetere pappagallescamente i più triti luoghi comuni della Cgil funzione pubblica, contro la riforma Brunetta, è indice non solo di pochezza intellettuale, ma soprattutto di pochezza politica''.
Secondo Brunetta ''gran parte'' delle cose contenute nella lettera delle tre linee guida e dei 44 punti della riforma della Pa, ''sono già esistenti nella legislazione italiana e portano la firma Berlusconi-Brunetta-Tremonti''. ''Ho già mandato al ministro tutta la documentazione parlamentare giuridico analitica, a supporto di questo breve elenco. Evidentemente, sulla base delle battutine riportate dalle agenzie, non l'ha letta o forse più tragicamente non è in grado di leggerla. Peggio per lei. Noi andremo avanti col nostro riformismo, contro i conservatorismi della Cgil e del renzismo di turno e di maniera", conclude Brunetta.
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