Al via il 6 giugno la fatturazione elettronica per la pubblica amministrazione. In pratica ministeri, agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza e assistenza non potranno più accettare fatture emesse o trasmesse in forma cartacea.
La fattura elettronica nei rapporti economici tra pa e fornitori, che mira ad una semplificazione delle procedure amministrative in un'ottica di trasparenza, monitoraggio e rendicontazione della spesa pubblica, costituisce uno degli obiettivi di primaria rilevanza dell'Agenda digitale europea e italiana. Il tutto consentendo un controllo maggiore della spesa, con la possibilità di guidare analiticamente la spending review e oltre a rappresentare un fattore di ammodernamento nei rapporti fra pubblico e privato.
Dati alla mano, secondo l'Osservatorio "Digital innovation" della School of management del Politecnico di Milano l'introduzione della fattura elettronica porterebbe a risparmi per 1,6 miliardi di euro annui e se fosse integrata all'intero ciclo di fornitura del bene o del servizio i risparmi sarebbero 6,5 miliardi di euro annui per l'intero sistema. Numeri non da poco se si pensa che sono circa 2 mln le imprese italiane fornitrici della Pa per un volume di circa di 60 milioni di fatture scambiate ogni anno per un importo di oltre 135 miliardi. (segue)