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Quanto tempo perso in fila agli sportelli pubblici... in 10 anni l'attesa cresciuta del 44%

12 luglio 2014 | 11.03
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Quanto tempo perso in fila agli sportelli pubblici... in 10 anni l'attesa cresciuta del 44%

Burocrazia sempre più via crucis per i cittadini italiani: negli ultimi 10 anni, il numero di persone che attendono più di 20 minuti agli sportelli dell'ufficio anagrafe è cresciuto del 43,7 per cento. La denuncia arriva dalla Cgia di Mestre che calcola anche il peso della burocrazia sulle pmi: 12mila euro, come 30 giorni di lavoro in più all'anno.

Nel 2003, infatti, 12,6 persone su 100 lamentavano tempi di attesa superiori ai 20 minuti.10 anni dopo, la coda all'anagrafe è arrivata a durare più di 20 minuti per ben 18,1 persone su 100. in 10 anni e questo, dice il presidente Giuseppe Bortolussi, "nonostante l'impegno profuso dagli uffici e le promesse annunciate in questi ultimi anni dalla politica". A salire soprattutto le "vittime" dell'inefficienza della sanità pubblica: agli sportelli Asl nell'ultimo decennio l'attesa sale del del 21,2 %. Se nel 2003, infatti, ben 41 persone su 100 avevano riscontrato un'attesa allo sportello superiore ai venti minuti, dieci anni dopo la fila si è idealmente ''allungata'' di 8 persone. In altre parole, nel 2013 ben 49,7 persone su 100 hanno denunciato di aver atteso più di 20 minuti di fronte agli sportelli dell'Asl.

A livello territoriale i tempi di attesa sono ''drammatici'' soprattutto nel Centro-Sud, denuncia ancora la Cgia di Mestre. Per quanto riguarda le Asl, ad esempio, nel 2013 il 70% dei calabresi ha denunciato di aver atteso oltre 20 minuti, mentre in Sicilia la percentuale è stata del 66,6 e nel Lazio del 62,5%.Per quanto concerne gli sportelli dell'anagrafe, invece, i Comuni meno virtuosi sono quelli del Lazio. Nel 2013 38,5 laziali intervistati su 100 hanno dichiarato di aver atteso oltre 20 minuti: al secondo posto troviamo i toscani, con il 22,3 per cento e al terzo i sardi, con il 20,1%. Negli ultimi 10 anni la variazione percentuale è più che raddoppiata (+112,4 per cento).

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