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Padoan, dall'Ocse a via XX settembre

21 febbraio 2014 | 19.55
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Padoan, dall'Ocse a via XX settembre

Dall'Ocse alla scrivania di Quintino Sella (passando - ma senza mai metterci piede - per via Balbo). Pier Carlo Padoan lascia l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, di cui era dal giugno 2007 Vice Segretario Generale e dal dicembre 2009 anche Capo Economista, per guidare il ministero dell'Economia.

Per l'Ocse ha ricoperto anche l'incarico di rappresentante al G20 Finanza ed è stato a capo della Risposta Strategica e della Green Growth and Innovation Initiative. In precedenza è stato docente di Economia all’Università La Sapienza di Roma e Direttore della Fondazione Italianieuropei, il think-tank politico che fa capo a Massimo D'Alema e di cui Giuliano Amato è Presidente dell’Advisory Board. Due esponenti di cui Padoan è stato consigliere economico dal 1998 al 2001, durante la loro esperienza a Palazzo Chigi.

Negli stessi anni ha ricoperto l'incarico di responsabile delle politiche economiche internazionali presso la presidenza del Consiglio. Dal 2001 al 2005, Padoan è stato il Direttore Esecutivo italiano presso il Fondo Monetario Internazionale, responsabile per Grecia, Portogallo, San Marino, Albania e Timor Leste. (segue) Il nuovo ministro dell'Economia è stato membro del Consiglio di Amministrazione e ha presieduto una serie di Comitati Consiliari. Durante il suo mandato all’FMI è stato anche incaricato della European Co-ordination.

E’ stato responsabile per il coordinamento della posizione italiana nei negoziati dell’ Agenda 2000 per il bilancio UE, l’Agenda di Lisbona, il Consiglio Europeo, gli incontri bilaterali e i vertici del G8. Fra gli altri incarichi Padoan ha rivestito anche quello di consulente della Banca Mondiale, della Commissione Europea e della Banca Centrale Europea mentre dal 1992 al 2001 è stato professore al College of Europe e visiting professor in Italia, Argentina, Giappone, Polonia e Belgio. Tra le sue principali pubblicazioni "Euro-American Trade and Financial Alliances" (2004), "The Structural Foundations of International Finance" (2003) e "A Transatlantic Perspective on the Euro" (2000).

Alla fine di dicembre 2013 il governo Letta lo aveva designato alla guida dell'Istat (posizione lasciata libera da Enrico Giovannini al momento di passare al ministero del Lavoro) ma questo cammino verso la presidenza si è rivelato subito piuttosto accidentato. Prima la 'svista' con cui il 16 gennaio la prima commissione del Senato blocca (per un solo voto) la ratifica di Padoan. Poi, dopo la nuova proposta da parte del Cdm e il via libera del Senato, la scorsa settimana era arrivato anche il sì definitivo da parte della Camera. Ma questa nomina - come ricordava lo stesso economista a Sydney, dove era ancora in rappresentanza dell'Ocse - era ferma in attesa di una ratifica da parte del governo (nel frattempo dimissionario).

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