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Padoan: "Per Fs privatizzazione holding migliore soluzione, rete pubblica"

12 gennaio 2016 | 19.31
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Padoan:

Privatizzazione dell'intera holding, come è avvenuto per Eni, Enel e Poste, e proprietà della rete in mano pubblica. Pier Carlo Padoan, ministro dell'Economia, azionista unico del gruppo, fissa i paletti dell'operazione scattata nello scorso novembre con il via libera del Governo al Dpcm, ora all'esame delle competenti Commissioni parlamentari. Operazione che prevede la quotazione, attraverso un'offerta pubblica di vendita, di una quota di minoranza, fino al 40% della società, e i cui tempi terranno conto, oltre che delle condizioni di mercato, della "preparazione" dell'azienda perchè possa trarne i massimi benefici in termini di sviluppo del business.

Su uno dei capisaldi della privatizzazione delle Fs, il ministro Padoan non ha dubbi. "Il modello di valorizzazione della holding è quello più efficiente", evidenzia il titolare del Tesoro nel corso di un'audizione alla Camera, seguita subito dopo dall'audizione al Senato. E cita l'esempio positivo di grandi gruppi come Enel, Eni e Poste. Per le Ferrovie, argomenta Padoan, "è preferibile la privatizzazione della holding perché consente di evitare che si verifichino situazioni paradossali". Infatti, "se si privatizza soltanto l'alta velocità - spiega Padoan - il rischio che si corre è quello di fermarsi lì e di perdere gli altri gioielli di famiglia". Piuttosto, aggiunge, la privatizzazione, che tra gli obiettivi prioritari ha quello dell'efficientamento dell'impresa, offre l'opportunità di "portare a livelli più alti gli altri segmenti di trasporti", aumentandone efficienza e produttività.

Altro punto fermo è il fatto che la proprietà della rete resterà pubblica, "fermo restando che esiste una separazione tra proprietà e gestione". ''C'è una fortissima identità di vedute tra il ministro Delrio e me'', assicura Padoan. C'è, aggiunge, una ''visione condivisa del governo'' sulla possibilità di ''concepire una proprietà pubblica e una gestione non pubblica della rete''. Padoan chiarisce, poi, che ''ci dovranno essere questioni specifiche, che andranno risolte caso per caso'' ma la cosa importante è ''avere una strategia in mente''.

Il ministro dell'Economia non indica scadenze temporali. I tempi della privatizzazione "dipenderanno dall'efficienza della gestione per ottenere il massimo ricavo da questa operazione". La quotazione "è prevista in un arco temporale che dovrà tener conto delle condizioni di mercato e della preparazione dell'azienda" all'operazione. Uno degli obiettivi prioritari, infatti, "è lo sviluppo del gruppo" in termini di volume del business e di miglioramento della qualità del servizio. Il dpcm, inoltre, ricorda Padoan, indica il limite del 40% che "potrà essere effettuato anche in tranche". Anche se non ci sono 'deadline' sui tempi, il ministro Padoan non ha dubbi sull'esito dell'operazione. ''Vi posso anticipare che, in conversazioni informali con molti investitori'', è emerso che ''l'interesse su Fs è già oggi estremamente elevato''.

Gli obiettivi della privatizzazione, precisa il ministro, ''non sono solo quelli fare cassa''. Oltre alla discesa del debito, secondo Padoan, la privatizzazione ha un duplice obiettivo. Primo: ''Con una quotazione sul mercato un'impresa si espone a un sistema di incentivi all'efficienza che altrimenti non avrebbe''. Secondo: l'accesso al mercato ''significa la possibilità di accedere a forme di finanziamento che in questo momento sono negate''.

Inoltre, l'azienda dovrà, inoltre, ''aggredire le gravi carenze'' come ''le spaccature tra nord e sud, centro e periferia''. Fino ad oggi, osserva il ministro, ''questi problemi non sono stati affrontati in modo convincente. Se avessimo d'avanti agli occhi una rapidissima soluzione dei problemi dei pendolari, di tutto quello che non è alta velocità, non potremmo che dire che la gestione puramente pubblica, senza accesso al mercato dei capitali e alle privatizzazioni, è la migliore possibile. Fantastico. Ma non è così''.

Padoan è ''convinto che la privatizzazione, oltre a portare risorse per abbattere il debito, porterà stimoli e incentivi che permetteranno di fare investimenti assolutamente necessari''. ''Vedo - aggiunge - una nuova fase di sviluppo a lungo termine, che è indispensabile per il Paese, perché bisogna migliorare di molto la qualità del servizio che viene dato a cittadini''. E, rispondendo alle domande dei parlamentari, Padoan chiarisce anche le ragioni che hanno portato alla nomina del nuovo cda delle Fs. L'avvicendamento nel cda "riflette quella che veniva valutata dal'azionista una gestione da parte del management di Fs non efficiente non solo a fini della privatizzazione ma anche della gestione ordinaria" del gruppo.

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