La polizia pakistana ha arrestato a Lahore un cittadino cristiano, Qaisar Ayub, latitante da tre anni dopo essere stato accusato di blasfemia. Lo rende noto il sito di Express Tribune, ricordando che Ayub, un uomo di quarant'anni, era stato accusato di aver postato messaggi blasfemi e denigratori rispetto al Profeta Maometto su un sito Internet cristiano. L'uomo si trova ora in stato di fermo presso la stazione di polizia di Talagang, 300 chilometri a sud est di Lahore.
Secondo i dati raccolti dalla rete di ong pakistane Awaz-e-Haq Itehad, 1.438 persone sono state accusate di blasfemia tra il 1987 e l'ottobre 2014. Le minoranze religiose, pari a meno del 4% della popolazione pakistana, costituiscono il 50% degli accusati di blasfemia (501 ahmadi, 182 cristiani, 26 indù e 10 vittime di cui non è accertato il credo). A partire dal 1990, 60 persone sono state uccise in via extragiudiziale per blasfemia, 20 delle quali dai poliziotti o mentre erano in custodia, 19 in attacchi della folla.
La provincia del Punjab è il luogo dove gli abusi sono maggiormente diffusi: qui si sono verificati 1.086 incidenti legati alla blasfemia, il 76% del totale, mentre il 21% sono avvenuti in Sindh.