Bruciata viva dalla madre in nome di quello che viene chiamato "onore". Zeenat, pakistana di soli 17 anni, sarebbe stata 'punita' per aver osato sfidare la famiglia sposandosi in fretta e furia con il suo grande amore, Hassan. Zeenat è morta a Lahore e sua madre, Parveen, è stata arrestata. Avrebbe confessato di aver immobilizzato la giovane su una branda, con l'aiuto di un fratello della vittima, per poi gettare benzina sul corpo della ragazza, colpevole di non aver celebrato le nozze secondo il rito 'tradizionale'.
Ogni anno in Pakistan centinaia di giovani donne vengono uccise dai parenti. Nel 2013, secondo la Commissione per i diritti umani, 869 donne sono rimaste vittima di 'delitti d'onore', accusate di aver infangato l'"onore" della famiglia in un Paese conservatore in cui molto spesso i familiari colpevoli degli omicidi restano impuniti. Sulla questione è intervenuto in passato anche il Consiglio degli Ulema pakistani che ha definito i 'delitti d'onore' contrari all'Islam.
Quella di Zeenat è solo l'ultima di una serie di tristi storie di ragazze pakistane. La scorsa settimana una 19enne, Maria, è stata torturata e bruciata viva a Murree per aver rifiutato una proposta di matrimonio. Prima di morire è riuscita a parlare con la polizia e a denunciare i suoi assassini, cinque uomini, che sono stati tutti arrestati. A inizio maggio in un villaggio del distretto di Abbottabad una ragazza è stata brutalmente uccisa per aver aiutato un'amica a fuggire con il suo amato e a sposarsi con lui.
