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Palamara presenta ricorso contro espulsione da Anm

10 luglio 2020 | 16.14
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Poniz: "Palamara non è capro espiatorio"

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Luca Palamara ha presentato ricorso contro l'espulsione dall'Associazione nazionale magistrati. Lo ha reso noto il presidente dell'Anm, Luca Poniz, aprendo il comitato direttivo centrale . Il ricorso, che era già stato annunciato dallo stesso Palamara subito dopo la decisione dell'espulsione, sarà esaminato dall'assemblea convocata per il 19 settembre.

Luca Palamara "non è un capro espiatorio" e la decisione di espellerlo dall'Associazione nazionale magistrati "non è stata una decisione eccentrica rispetto ai fatti emersi ma l'esito di un procedimento disciplinare gestito con tempestività e correttezza", ha ribadito Poniz aprendo il comitato direttivo centrale. Quanto ai fatti nuovi emersi dalle chat del cellulare di Palamara, essi "pongono un problema diverso e aggiuntivo su cui non abbiamo esitato a spendere parole dure e assumeremo azioni conseguenti quando avremo tutti gli atti che abbiamo chiesto con insistenza a Perugia - ha aggiunto Poniz - Il difensore che abbiamo nominato sta interloquendo con la procura e confidiamo che il nuovo capo che si è da poco insediato ci dia risposte".

ANM - "L'Associazione nazionale magistrati e la magistratura tutta sono stati esposti ad attacchi concentrici, in relazione a molteplici vicende utilizzate in vari modi come pretesto per attacchi circolari. Pur muovendo da una vicenda di indubbia gravità, il cosiddetto caso Palamara, questa è diventata pretesto per critiche di ogni genere" denuncia il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Poniz, intervenendo al comitato direttivo centrale. Poniz ha richiamato anche, tra altri episodi, senza un esplicito riferimento, il caso dell'audio del giudice Amedeo Franco sulla sentenza di condanna a Silvio Berlusconi. "Tutto questo è diventato un'occasione impensabile per attacchi il cui obiettivo è non solo l'Anm ma tutta la giurisdizione, il suo funzionamento e la sua legittimazione". Il presidente dell'Anm ha poi parlato di "vere e proprie aggressioni, se non vilipendi", ai danni della magistratura e ha annunciato che l'Anm è "pronta a valutare ogni azione di autotutela a presidio di tutta la magistratura". Autotutela che però "non preclude iniziative di autocritica e valutazione di quello che non ha funzionato", ha assicurato Poniz.

FERRI - "Il mio ruolo di parlamentare è per me incompatibile con quello di iscritto all’Anm . Da quando sono entrato in Parlamento, ormai due anni fa, non sono più socio. Non è una notizia di oggi, ma che risale almeno al 2018. L'Anm non aveva altra scelta che prenderne atto, non doveva neppure essere iniziato come avevano correttamente detto da principio i Probiviri senza alcuna incertezza ed all’unanimità". Così il deputato di Iv, Cosimo Ferri, magistrato in aspettativa. "Ora -spiega- posso aggiungere che comunque fossi in servizio allo Stato non mi riconoscerei più in questa Anm, troppa ipocrisia , conflittualità e doppiopesismo . Quando si giudica ci vuole sempre serenità , imparzialità, equilibrio e buon senso. Mai pregiudizi o voglia di dare risposte mediatiche".

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