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Migranti: disperazione profugo che ha visto morire moglie incinta

11 luglio 2015 | 11.06
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Lo sbarco di migranti oggi a Palermo
Lo sbarco di migranti oggi a Palermo

Ha visto morire la propria moglie, in stato di gravidanza, schiacciata dalla calca sul gommone che stava colando a picco nel Canale di Sicilia, senza riuscire a salvarla e ora si aggrappa, tra le lacrime, al bambino che tiene in braccio, mentre lascia il porto di Palermo. C'è anche la storia di un profugo dell'Africa subsahriana, tra i 717 migranti sbarcati poco dopo le otto di questa mattina al porto di Palermo. A bordo del pattugliatore 'Dattilo' della Guardia costiera ci sono anche dodici salme, otto uomini e quattro donne, di cui due in stato di gravidanza. E una di loro era la moglie del profugo che ora piange e si dispera.

Le donne sono morte ieri a bordo del gommone che stava iniziando a imbarcare acqua durante la traversata nel Canale di Sicilia. Dal racconto dei primi profughi soccorsi al porto di Palermo emerge una storia di dolore e disperazione. L'uomo teneva in braccio il figlio più grande e la moglie era accucciata in un angolo del gommone, quando per la calca è stata schiacciata.

"Adesso si dispersa - raccontano i volontari e i mediatori che hanno raccolto la sua testimonianza - Voleva salvare la moglie ma non ci è riuscito". Erano 106 i migranti a bordo del gommone che ha iniziato a imbarcare acqua. E 12 di loro sono morti. "Alcuni sono morti annegati - spiega Flavio Di Giacomo dell'Oim - le quattro donne sono morte schiacciate dalla calca che si è creata, perché buona parte dei migranti a bordo si sono spostati su un solo lato dell'imbarcazione, provocando l'affondamento del natante". Molti dei profughi superstiti sono rimasti più di un'ora aggrappati ai resti del gommone. Poi sono stati salvati.

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