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Palermo, tolta ai genitori neonata che ingerì hashish: sarà affidata a una casa famiglia

19 agosto 2016 | 14.14
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(Fotogramma)
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La bimba di 8 mesi, ricoverata la scorsa settimana all'ospedale Di Cristina di Palermo in gravi condizioni dopo aver ingerito dell'hashish, sta bene. Ma non potrà tornare a vivere con i suoi genitori, una giovane coppia che abita nella zona di via Messina Marine. Lo ha deciso il Tribunale dei minorenni che ieri mattina ha notificato il provvedimento al nosocomio. I giudici hanno stabilito "il divieto di prelevamento da parte di chiunque" della piccola, che adesso dovrà essere affidata a una casa famiglia, individuata dai servizi sociali del Comune.

"La bimba sta bene - dice all'AdnKronos il manager dell’ospedale Civico, Giovanni Migliore -, gioca ed è serena. E' una bella bambina sorridente e con un bel caschetto nero. E' stata fortunata nonostante la disavventura vissuta. Avremmo potuto dimetterla già mercoledì scorso perché le sue condizioni di salute sono ottime, ma attendevamo la decisione del Tribunale dei minorenni". Che è giunta appunto ieri mattina. I servizi sociali del Comune sono già al lavoro per individuare la struttura idonea, poi la piccola potrà lasciare l'ospedale. "Serviranno i tempi tecnici - spiega il direttore sanitario del nosocomio, Giorgio Trizzino -. Il servizio sociale dell'ospedale sta seguendo la procedura di concerto con quello territoriale. La piccola, comunque, sta benissimo e non ha subito conseguenze, siamo riusciti a intervenire in tempo".

Ad accompagnare la bimba in ospedale nella notte tra venerdì e sabato scorsi erano stati proprio i genitori. Ai medici prima e agli agenti della Squadra mobile che indagano sulla vicenda poi hanno raccontato che la figlia aveva ingerito dell'hashish lasciato incustodito in casa. Droga di cui il padre della piccola, ora indagato per lesioni colpose, farebbe uso abitualmente. Quando è arrivata in ospedale la piccola era in condizioni gravissime, tanto da rendere necessario il ricovero nel reparto di Rianimazione.

La confessione dei genitori ha probabilmente permesso ai medici di salvarle la vita e indirizzare le cure. Dopo averla dichiarata fuori pericolo, i sanitari hanno escluso anche eventuali danni cerebrali causati dall'ingestione della droga.

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