Slogan della manifestazione: "Marino svegliati", e non mancano le t-shirt con la scritta "Marino? Assente" e le accuse al governo e alla politica della Ue
Partito da piazza dell'Esquilino il corteo di protesta della Cgil, Cisl e Uil contro le politiche del sindaco di Roma Ignazio Marino. Il corteo si snoderà lungo via Cavour, via dei Fori imperiali, fino a piazza Santi Apostoli dove parleranno i segretari generali di Roma di Cgil, Cisl, Uil, Claudio di Berardino, Mario Bertone Alberto Civica. In attesa del corteo i manifestanti si sono riuniti di fronte alla basilica di Santa Maria maggiore.
Bandiere e palloncini colorati, verde, azzurro, rosso corallo, ma anche bandiere tricolori. Inalberano striscioni con la scritta sicurezza e legalità, indossano magliette e felpe d'ordinanza (verde prato) ed elmetti da lavoro (gialli), i rappresentanti della Cisl. Prevedendo il maltempo in molti si sono equipaggiati con impermeabili leggerissimi e ombrelli.
Piazza dell'Esquilino, insomma, è un tripudio di colori, ma soprattutto di bandiere. Ci sono persino quelle del vecchio Partito comunista con tanto di falce e martello. Un vintage di annata. Ma non è una festa. Si manifesta contro le politiche dell'amministrazione comunale. Lo slogan della manifestazione è verbo esaustivo nella sua assoluta semplicità: "Marino svegliati".
In piazza gente dignitosamente disperata, ci sono giovani ma soprattutto persone agèe, c'è persino una coppia nonno-ragazzino. "Che devo fare? - polemizza una giovane manifestante - forse dovrei buttarmi dentro un barcone di immigrati o vestirmi da zingara. Loro hanno sussidi e sostegni economici. Noi italiani no, è un'ingiustizia". Non mancano le t-shirt con la scritta "Marino? Assente" e le accuse al governo e la politica della Ue.
Sotto la chiesa di Santa Maria Maggiore, attaccati alle transenne, come ex voto della disperazione, numerosi appelli scritti anche anonimi: "70 lavoratrici e 250 utenze da salvare... (Chi saranno?), "Bindilandia e giocolandia (IV Municipio non devono chiudere)", "No alla schiavitù, sì ai diritti, sì al lavoro, no ai licenziamenti". E ancora: "Più dignità per il nostro lavoro. Aiutateci ad essere donne madri e donne lavoratrici", "i Licenziati di molti servizi chiedono la reintegrazione". Ma ci sono anche slogan irriverenti contro il sindaco di Roma Ignazio Marino e i suoi assessori.
C'è di tutto in piazza, uomini di colore che vendono libri sulla civiltà dell'Africa a 10 euro, questuanti e rom in cerca di una piccola elemosina o di un obolo, turisti giapponesi increduli che fotografano la piazza o si fanno dei selfie dinnanzi ai palloncini, cani devotissimi che accompagneranno il loro padroni nel corteo, fotografi d'assalto, sbandieratori e il gruppo folkloristico, in costume, Ferentum proveniente da Marino.
"Molti abitanti di Marino - ci dice uno dei musicisti del gruppo - avrebbero voluto essere con noi, ma purtroppo sono dovuti rimanere a presidiare il territorio per l'arrivo degli immigrati".
