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Pambianchi (Confederazione Wellness): "Strutture piegate da 300 giorni di chiusura"

21 aprile 2021 | 18.15
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(Fotogramma)
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"La riapertura delle strutture sportive al chiuso potrà essere economicamente sostenibile?" E’ questa la domanda che si pone Andrea Pambianchi, presidente Ciwas Confederazione Wellness Sport Salute, che all'Adnkronos spiega di "voler incontrare la sottosegretaria allo Sport Velentina Vezzali. Quello che si prospetta è un quadro allarmante per le 100mila strutture sportive che continuano a rimanere chiuse senza alcun sostegno economico e senza alcuna prospettiva per il futuro".

Quanto alla richiesta di riapertura anticipata delle palestre proposta dalle regioni, Pambianchi lo auspica "ma resta comunque il tema della sostenibilità economica - dice - data dai parametri dei Protocolli Sanitari che il Cts approverà. Le nuove direttive infatti sembrano legare anche il settore sportivo al 'sistema dei colori'. Questa ipotesi sta allarmando molto gli operatori - conferma - perché le strutture sportive, a differenza di negozi e ristoranti, non possono aprire e chiudere agevolmente al cambiare di colore. Sarebbe impossibile qualsiasi programmazione delle attività anche alla luce della modalità di vendita ad abbonamenti. Altra problematica è rappresentata dall’interdizione all’utilizzo degli spogliatoi: questo limite rende impossibile erogare il servizio a tutte quelle persone che solitamente si allenavano la mattina o a pranzo, per poi cambiarsi e tornare sul posto di lavoro".

"Non vediamo poi alcuna menzione - dice ancora Pambianchi - per le piscine al chiuso, mentre per le palestre la restrizione alla sola 'attività individuale' fa sorgere molti dubbi interpretativi rispetto a quali attività si possano effettivamente svolgere e con quali parametri. La rete di strutture Ciwas sono oramai piegate da oltre 300 giorni di chiusura, senza incassi ma con tutti i costi. Una situazione che sta portando molti operatori ad aperture forzate. Un gesto estremo, di disperazione, che manifesta tutta l'esasperazione del momento. E poi è necessaria - aggiunge - un'importante campagna di fiducia e promozione del comparto, sull’esempio delle pubblicità progresso. La priorità ad oggi resta bloccare i costi, soprattutto di locazioni e concessioni, per evitare il sovraindebitamento e il default degli operatori", ribadisce Pambianchi.

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