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Paolo Brosio: "Su Medjugorje non sono un visionario"

30 maggio 2016 | 14.04
LETTURA: 4 minuti

Paolo Brosio (Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Paolo Brosio (Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA

"Mi chiedo: ma che senso ha dare del visionario ad un collega che ha fatto venticinque anni di giornalismo di cronaca nera e giudiziaria e successivamente un’altra lunga carriera televisiva, che grazie a Dio non è ancora finita, oltre all’attività di scrittore e giornalista, per definirlo visionario con modalità di descrizione che alterano la verità dei fatti?". Così Paolo Brosio in un post pubblicato su Facebook riferendosi ad Aldo Grasso e al suo articolo apparso ieri sul Corriere della sera 'Brosio a Medjugorje, visioni di uno showman'. L'editorialista del quotidiano milanese prende spunto da un precedente post di Brosio che aveva infiammato Facebook.

"Nell’articolo poi, mi sono reso conto, e non capisco francamente per quali motivi, che si capovolge in maniera totale la verità dei fatti che avevo esposto nel testo che accompagnava la fotografia - scrive Brosio - Avevo riportato il contenuto del messaggio mariano con le parole ed i pensieri espressi dalla Madonna che, con una preghiera incessante invitava tutti a recitare il Santo Rosario per la pace nel mondo in un momento così difficile".

"Ho sempre rispettato e stimato il dott. Grasso - aggiunge il giornalista - anche quando aveva criticato i programmi televisivi della mia vita professionale, come giornalista e poi come conduttore, ma questa volta non capisco come si possa delegittimare una persona che, confidando nei valori di una fede cristiana, maturata a Medjugorje, fa il suo lavoro di cronaca descrivendo i momenti più importanti della vita di quel piccolo paese della Bosnia Erzegovina, luogo che lo stesso Giovanni Paolo II e il cardinale Tonini avevano definito la più grande sorgente di spiritualità cristiana del pianeta, paragonabile ad una nuova Palestina del duemila".

"Non esiste all’interno della Chiesa un coro negativo su Medjugorje, semmai una spaccatura, e vi posso assicurare che una gran parte della Chiesa è favorevole e vi spiego anche perché", ci tiene a precisare Brosio che parla di una Commissione Internazionale d’inchiesta presieduta dal Cardinale Ruini secondo cui "le apparizioni in riferimento ad un determinato periodo di tempo avrebbero il crisma della veridicità". "E’ sufficiente - aggiunge - prendere atto degli immensi frutti spirituali di Medjugorje e cioè guarigioni fisiche inspiegabili, segni, prodigi, conversioni del cuore, confessioni, intensità della preghiera e persino centinaia se non migliaia di vocazioni sacerdotali nate sulla collina del Podbrdo".

"Perché mai dunque dovrei essere tacciato di visionario da Aldo Grasso e da chi ha fatto il titolo in prima pagina del Corriere della Sera? E dunque essere delegittimato nel ruolo di giornalista, opinionista televisivo, di scrittore, di autore dei contenuti dei social network Paolo Brosio e di tutti quei programmi televisivi a cui partecipo? Perché non posso parlare di un’apparizione e di quello che dice la Madonna nell’apparizione stessa? Perché non posso esprimere il mio pensiero su una fede maturata in quel luogo santo? Chi me lo può impedire? Non ho diritto alla libertà di opinione e di manifestazione del pensiero religioso?", sottolinea Brosio concludendo: "Fra pochi giorni pubblicherò un articolo che sto preparando su questa vicenda dove dimostrerò che quello che è stato scritto e commentato sul Corriere della Sera di ieri non corrisponde a verità, poiché le modalità di come si sono svolti i fatti sono state completamente travisate".

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